Estero

Pedopornografia e razzismo in una chat, 25 ragazzi indagati

L'inchiesta è partita dalla Toscana e tocca varie località dal sud al nord d'Italia. Coinvolti anche alcuni tredicenni

Ti-Press
16 ottobre 2019
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Un gruppo di ragazzi fra i 13 e i 19 anni ha scambiato per mesi video pedopornografici, inneggiato a Hitler, Mussolini e all'Isis, postando frasi contro migranti ed ebrei, su una chat di WhatsApp battezzata "The Shoah party", con la diffusione in tutta Italia di immagini e frasi choc. Lo riporta oggi il 'Corriere Fiorentino' secondo cui 25 ragazzi – 16 minorenni tra i 13 e i 17 anni, e 9 maggiorenni tra 18 e 19 anni – sono stati coinvolti in un'inchiesta partita da Siena e coordinata dalla procura dei minori di Firenze. L'indagine è scattata grazie alla denuncia di una madre che lo scorso gennaio si è rivolta ai carabinieri di Siena per denunciare di aver scoperto nello smartphone del figlio 13enne video pedopornografici. Ieri sono scattate perquisizioni in Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Calabria. La chat era gestita a Rivoli (Torino) da due 15enni: hanno diffuso foto di «una violenza inaudita», «scene di brutalità inenarrabile», secondo gli investigatori. Nella chat dell'orrore vi erano anche 6 ragazzini, quasi tutti 13enni, e per questo ritenuti dalla legge non imputabili. Sono state effettuate intercettazioni telematiche richieste e ottenute dalla Procura dei minori di Firenze. Tanti ragazzini sono rimasti invischiati più o meno consapevolmente; altri, dopo essere entrati nella chat, ne sono subito usciti. «Ma nessuno di loro risulta aver denunciato la cosa», precisano i carabinieri. Autorizzati dai pubblici ministeri, i militari si sono introdotti con l'inganno all'interno del gruppo social, riuscendo a convincere gli amministratori della loro affidabilità con un giochetto da hacker.

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