Estero

Ecuador, centinaia di indigeni irrompono nel Parlamento

I manifestanti hanno preso il controllo dell'Assemblea nazionale a Quito e chiedono le dimissioni del presidente Lenin Moreno, che ha imposto il coprifuoco

Keystone
9 ottobre 2019
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Centinaia di indigeni ecuadoriani hanno fatto irruzione ieri sera nell'Assemblea nazionale a Quito, prendendone il controllo. Lo riferisce un giornalista del quotidiano Expreso. I manifestanti, appartenenti alla Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie) hanno avuto facilmente ragione delle forze di sicurezza dispiegate all'esterno, e dopo aver divelto le barriere sono entrati nell'edificio. Fra gli slogan scanditi, i principali erano 'Vattene Moreno, vattene!', in riferimento al presidente del Paese, e 'No al Fmi!'. Nella zona antistante l'Assemblea nazionale c'erano circa 10'000 indigeni convenuti nella capitale per partecipare allo sciopero nazionale in programma oggi.

Nel frattempo il presidente ecuadoriano Lenin Moreno ha firmato ieri sera a Guayaquil, dove ha trasferito da Quito la sede del suo governo, un decreto che introduce nell'ambito dello stato di emergenza disposto la scorsa settimana per 30 giorni, un coprifuoco notturno parziale, vigente ogni giorno fra le 20 e le 5. Nel decreto si stabilisce una restrizione della libertà di transito e di spostamento nei seguenti termini: "Non si potrà circolare nelle vicinanze di edifici ed installazioni strategici, come quelli dove funzionano gli organi del governo o altri che siano stabiliti dal Comando congiunto delle Forze armate". Questo, si sottolinea, "finché durerà lo stato di emergenza e secondo le necessità stabilite dal ministero dell'Interno e dalla polizia nazionale per mantenere l'ordine pubblico interno, potendosi, nel caso di necessità, stabilire salvacondotti e documenti simili".

Seconda vittima

Ieri è inoltre morto un giovane ecuadoriano dopo essere caduto ieri da un ponte dove sono avvenuti scontri con la polizia a Quito. È la seconda vittima da quando sono cominciate le proteste antigovernative la settimana scorsa. La Commissione ecumenica di diritti umani (Cedhu), riferisce il quotidiano El Comercio, ha indicato via Twitter che il giovane era residente della zona e stava recandosi dalla madre quando è rimasto intrappolato nello scontro fra dimostranti e polizia. Non è chiara la dinamica dell'accaduto, aggiunge il giornale, ma dalle immagini e testimonianze si capisce che negli incidenti di ieri almeno tre persone sono cadute dal ponte procurandosi gravi ferite che per il giovane sono state letali. Domenica scorsa un altro giovane è deceduto travolto da un auto all'altezza di una barricata lungo la statale Cuenca-Molleturo-El Enpalme, nel sud del Paese.
 
 

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