Francia

'Al momento i fatti non sono qualificati come terrorismo'

'Contrariamente alle fake news in circolazione, non c'è alcuna indicazione su un'eventuale radicalizzazione' ha affermato la portavoce del governo francese

Secondo la moglie, il killer aveva avuto la notte precedente "delle visioni e udito delle voci" (Keystone)
4 ottobre 2019
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La portavoce del governo francese, Sibeth Ndiaye, mette in guardia dalle "elucubrazioni" che impazzano sui social network circa il profilo di Michael Harpon, l'impiegato della questura che ieri ha ucciso quattro colleghi poliziotti a Parigi: "Non è perché sei musulmano che sei terrorista. Convertirsi all'Islam non è un segno automatico di radicalizzazione", ha avvertito la fedelissima del presidente francese Emmanuel Macron, intervistata questa mattina da France Info. Ndiaye ha quindi ricordato che a questo punto dell'inchiesta i fatti di Parigi non sono qualificati come terrorismo. Un'ipotesi, che così come le altre, "non viene scartata" ma nemmeno confermata.

"Contrariamente a un certo numero di 'fake news' che circolano sui social network, non c'è alcuna indicazione su un'eventuale radicalizzazione", ha insistito, aggiungendo che "l'inchiesta deve proseguire".

Secondo la moglie, il killer aveva avuto la notte precedente "delle visioni e udito delle voci", ed aveva pronunciato frasi "confuse". Varie testimonianze di colleghi parlano di una persona che spesso "non veniva presa sul serio" sul posto di lavoro. Il ministro dell'Interno, Christophe Castaner, è tornato stamattina alla questura di Parigi per partecipare a un minuto di silenzio in omaggio alle vittime.

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