Estero

Nove misure cautelari per il crollo del Ponte Morandi

La Guardia di finanza di Genova li sta eseguendo in queste ore su richiesta del pubblico ministero Walter Cotugno. Tre arresti e se misure interdittive

(Keystone)
13 settembre 2019
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Genova – Nove misure cautelari sono attualmente in esecuzione in Italia nell'ambito dell'inchiesta bis riguardante i rapporti "ammorbiditi" sulle condizioni dei viadotti gestiti dalla società Autostrade per l'Italia (Aspi).

Le sta eseguendo la Guardia di finanza di Genova. Le misure, chieste dal pubblico ministero Walter Cotugno, sono state firmate dalla giudice per le indagini preliminari (gip) Angela Nutini. Sono state eseguite anche misure interdittive.

L'inchiesta bis era partita dopo il crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, e aveva portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 15 persone tra dirigenti e tecnici dell'Aspi e dell'azienda Spea, specializzata nel settore dell'ingegneria delle infrastrutture.

Le misure cautelari, tre arresti domiciliari e sei misure interdittive, riguardano i presunti falsi rapporti sui viadotti Pecetti della autostrada A26, in Liguria, e il Paolillo della A16, in Puglia.

Secondo i militari del primo gruppo della Gdf di Genova, il gruppo avrebbe edulcorato le relazioni sullo stato dei viadotti controllati. Per l'accusa, in certi casi, i rapporti erano quasi routinari e quindi non corrispondenti al vero stato dei viadotti.

La circostanza era emersa nel corso degli interrogatori dei testimoni durante le indagini sul crollo di Ponte Morandi. In particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i rapporti "talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore mentre in altri casi era stato (il supervisore) stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri".

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