Estero

'Con crisi ucraina irrisolta, la Russia non rientri nel G8'

Lo sostiene il presidente Volodymyr Zelensky che respinge l'idea sottolineando che la Crimea è ancora occupata da Mosca e il Donbass infiammato dalla guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (Keystone)
22 agosto 2019
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Mosca - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto l'idea del ritorno della Russia nel G8 (ora G7) sottolineando che la Crimea è ancora occupata da Mosca e non si è ancora conclusa la guerra nel Donbass, dove il Cremlino sostiene militarmente i separatisti filorussi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.

"Nulla - ha scritto Zelensky su Facebook - è cambiato dal marzo del 2014, quando fu interrotta la partecipazione della Russia al G8. La Crimea ucraina è occupata come prima, il Donbass ucraino soffre per la guerra".

La Russia fu esclusa dal G8 nel 2014 in seguito all'occupazione militare della Crimea.

Il presidente ucraino ha quindi dichiarato che "la restituzione della Crimea occupata, l'interruzione della guerra nel Donbass e il rilascio degli oltre cento prigionieri politici e dei marinai ucraini trattenuti dal Cremlino sarà un segnale davvero serio al mondo che la Russia è pronta a riprendere il suo posto nell'agenda dell'alta diplomazia".

La Russia, da canto suo, non vuole tornare a tutti i costi nel G8 e in generale ritiene più efficace il G20 perché ne fanno parte anche Cina e India: lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.

"Il ritorno nel G7, l'ex G8 - ha spiegato Peskov - non è un obiettivo di per sé per la Russia. In ogni caso, la Russia pensa che adesso non sia molto efficiente discutere delle questioni globali di geopolitica, sicurezza ed economia senza Cina e India. Quindi, altri formati, per esempio il G20 sembrano più convenienti".

 

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