Estero

Nuova direzione per l'agenzia Onu per i profughi palestinesi

La partente Sandra Mitchell era finita nel mirino delle critiche che hanno investito i vertici dell'Unrwa per cattiva gestione e presunti abusi d'ufficio

il nuovo vice commissario generale ad interim sarà il britannico Christian Saunders (Keystone)
2 agosto 2019
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Nuovi sviluppi all'interno dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa): il nuovo vice commissario generale ad interim sarà il britannico Christian Saunders, che sostituirà la partente Sandra Mitchell. La statunitense è anch'essa finita nel mirino delle critiche che hanno investito i vertici dell'agenzia per cattiva gestione e presunti abusi d'ufficio. La Confederazione e l'Olanda negli scorsi giorni hanno deciso di sospendere il versamento di fondi a questa entità.

Mitchell aveva annunciato la sua partenza settimana scorsa "per motivi personali", solo pochi giorni prima che si diffondesse la notizia dell'apertura di un'indagine interna in seno all'Unrwa.

In una nota diramata in serata, l'Agenzia delle Nazioni Unite ha precisato che la nomina di Saunders è giunta dopo approfondite discussioni che hanno coinvolto anche il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres. Il nuovo vice commissario generale ha lavorato all'interno delle Nazioni Unite, in diverse posizioni, per circa 30 anni.

Questa "rapida nomina" è "il risultato di uno sforzo attivo degli ultimi giorni tra l'Unrwa e il Segretariato Generale delle Nazioni Unite", nonché un "segnale forte" per garantire "servizi ininterrotti" per i rifugiati palestinesi, ha indicato l'organizzazione nel comunicato.

Indagine interna e carenza di fondi

L'Unrwa si trova al centro di un'indagine interna su possibili comportamenti scorretti da parte dei vertici. Diretta attualmente dallo svizzero Pierre Krähenbühl, l'Agenzia è confrontata con una crisi finanziaria senza precedenti dopo la revoca dei finanziamenti (300 milioni di dollari annui) da parte del governo americano.

Il rapporto, di cui l'agenzia di stampa AFP si è procurata una copia, è stato redatto dal dipartimento etico dell'UNRWA e trasmesso al segretario generale dell'ONU. Nel documento vengono descritti come "credibili e corroborati" i gravi abusi etici commessi dagli alti dirigenti, fra cui lo stesso Krähenbühl.

Tra le accuse figurano quelle di "atti di carattere sessuale inappropriati, nepotismo, rappresaglie, discriminazioni e altri abusi di potere, (commessi) a fini personali, per reprimere divergenze di opinioni legittime".

Nel mirino delle critiche è finita anche la dimissionaria Sandra Mitchell, sospettata di aver fatto assumere il marito per un lavoro ben retribuito aggirando i meccanismi normativi e il relativo processo decisionale.

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