Estero

La Libia valuta il rilascio di tutti i migranti

Dopo il massacro di martedì scorso a Tajoura, il governo libico potrebbe aprire le porte dei centri di detenzione: 'La loro sicurezza non può essere garantita'

Macerie a Tajoura (Keystone)
4 luglio 2019
|

Il governo libico del premier Fayez al Sarraj "dopo il massacro a Tajoura sta considerando il rilascio di tutti i migranti nei centri di detenzione, perché la loro sicurezza non può essere garantita". Lo ha detto il ministro dell'Interno Fathi Bashagha, come riferisce The Libya Observer.

"Il governo di accordo nazionale al momento sta considerando la chiusura dei centri e il rilascio dei migranti illegali per tutelare le loro vite e la loro sicurezza", si afferma in un post sulla pagina Facebook del ministero libico, che riferisce di un incontro avuto dal ministro dell'Interno con il coordinatore umanitario dell'Onu in Libia, Maria Ribeiro.

Bashagha "ha confermato che il Governo di accordo nazionale è tenuto a proteggere tutti i civili, ma il fatto che vengano presi di mira i centri di accoglienza da aerei F16 e la mancanza di una protezione aerea per i migranti clandestini" nei centri stessi, sono tutte cose "al di fuori della capacità del governo", premette il post, riferendosi alla strage di migranti avvenuta l'altra notte a Tajoura, senza fornire indicazione sul numero di centri di cui si valuta la chiusura.

L'eventuale chiusura dovrebbe riguardare 6-7mila persone, di cui 3mila a Tripoli. Il dato emerge da fonti informate e da una recente stima fornita dall'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni.

'Almeno cento morti'

Le vittime del raid su Tajoura - per la maggior parte africani, soprattutto somali ed etiopi - sarebbero quasi 50 e oltre 130 i feriti, secondo cifre accreditate dall'Onu. Ma alcuni sopravvissuti sudanesi, citati dal magazine online Focus on Africa, parlano di "almeno 100 morti" e di un'altra ottantina di migranti che mancano all'appello. Inoltre, considerando la gravità delle condizioni di molti feriti, il bilancio potrebbe ulteriormente aggravarsi.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire da racconti di sopravvissuti e annunci ufficiali, il bombardamento è avvenuto verso le 23 di martedì nel centro situato una ventina di km in linea d'aria dal centro di Tripoli. Vi erano rinchiusi 610 migranti, ma 123 erano quelli tenuti nella sezione colpita da almeno due bombe. "Stavamo dormendo quando sono piovute le bombe. Il centro ci è completamente crollato addosso", ha raccontato un migrante riferendosi al capannone con il tetto e parte delle mura squarciati.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE