Estero

Forze speciali nel Sahel, le chiede la Francia

Parigi invoca il sostegno degli Stati europei per combattere il terrorismo e l'immigrazione illegale nel Mali, Niger e Burkina Faso

13 giugno 2019
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Un appello è stato lanciato dalla ministra francese della Difesa, Florence Parly, affinché altri Stati europei inviino le loro forze speciali nella zona del Sahel, lottando contro il rischio terrorismo e l'immigrazione illegale, in sostegno all'operazione Barkhane che già mobilita 4.500 militari francesi. "Se non stabilizziamo il Mali, il Niger o il Burkina Faso - ha avvertito durante un discorso a Pau, nel sud-ovest della Francia - l'Europa avrà per lungo tempo non una ma due spade di Damocle sulla testa: quella del terrorismo e della presa di ostaggi, nonché quella delle migrazioni illegali, di cui molte transitano da questi territori". Quindi l'appello ai partner Ue ad "accompagnare le forze armate del Sahel, dopo averle formate". "Se gli europei, che sono direttamente coinvolti, non lo fanno, chi lo farà?", ha proseguito Parly, chiedendo dunque l'aiuto delle forze speciali di altri Paesi europei. "E' ciò che ho proposto a diversi partner, in cooperazione con le autorità del Mali", ha poi riferito, senza tuttavia citare le nazioni a cui ha rivolto la richiesta. In ogni caso, ha tagliato corto la ministra, "le risposte sono incoraggianti e spero che questo progetto potrà prosperare. Sarebbe una bella dimostrazione di come l'Europa risponde alla prima preoccupazione di sicurezza dei suoi concittadini". Diversi Paesi europei dispongono di forze speciali dell'esercito, tra cui la Gran Bretagna, l'Italia, la Repubblica ceca e i Paesi scandinavi.

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