Estero

Italia, sequestrata la nave con a bordo migranti

I militari delle Fiamme gialle sono sulla Sea Wacth 3 della ong mentre divampa la polemica all'interno del governo italiano con l'Onu.

19 maggio 2019
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Scattato il sequestro da parte della Guardia di finanza della Sea Watch 3 bloccata da un paio di giorni al largo di Lampedusa con 47 migranti a bordo che sono stati fatti sbarcare. La svolta è stata voluta dal pm di Agrigento nonostante il no ripetuto per tutto il giorno dal ministro dell'interno Matteo Salvini che la considera "una nave fuorilegge" facendo sapere di essere pronto a denunciare chi abbia autorizzato lo sbarco.

La vicenda dello sbarco dei migranti dalla Sea Watch sta suscitando tensioni all'interno del governo, con uno scambio di «accuse» su chi possa aver autorizzato l'apertura dei porti italiani. Il vicepremier leghista ha scoperto dello sbarco mentre era collegato in diretta tv da Firenze con Non è l'Arena su La7. "Chi è che li ha autorizzati a sbarcare? Io no, non ho autorizzato niente, deve essere qualcun altro. Io sorrido ma è grave. Perché siamo un Paese sovrano con leggi, regole, una storia e nessuna associazione privata se ne può disinteressare. Qualcuno quell'ordine lo avrà dato. Questo qualcuno ne deve rispondere", ha commentato in diretta. E ha aggiunto: "Per me possono stare lì fino a quando non intervengono o l'Olanda o la Germania, o la Libia e Malta. Non vedo cosa c'entri l'Italia. Per me possono stare lì fino a ferragosto: gli porto da mangiare, gli porto da bere. Sono pronto a denunciare per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina chiunque sarà disponibile a far sbarcare immigrati da una nave fuorilegge. Questo vale anche per organi dello Stato".

Gli ha risposto, per le rime, Luigi Di Maio: "Il sequestro lo esegue la magistratura quindi non credo sia un espediente" per far sbarcare i migranti a bordo visto che "la magistratura è indipendente dal governo. Quando arrivano qui contattiamo i Paesi Ue e chiediamo la redistribuzione. Io credo che la politica delle redistribuzioni è l'unica strada che abbiamo per fronteggiare il fenomeno. Poi c'è il tema dei rimpatri".

Le autorità italiane avevano consentito il trasbordo e quindi lo sbarco a terra di 18 persone, i bimbi con le loro famiglie e una donna ustionata, ma il Viminale non aveva autorizzato l'approdo delle altre persone. La Sea Watch, nave di una Ong tedesca, ha soccorso i 65 migranti il 15 maggio a 30 miglia dalle coste libiche. Nelle ultime ore la nave era rimasta posizionata in acque internazionali, ai margini di quelle italiane.

E la polemica non divampa soltanto all'interno del governo italiano. Ora anche l'Onu dopo la lettera dell'Alto commissario sul decreto sicurezza bis, in violazione dei diritti dei migranti. Secondo la missiva indirizzata al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi — e trasmessa anche al ministero dell'Interno "la direttiva può incidere in maniera grave sui diritti dei migranti, compresi i richiedenti asilo e le vittime - o potenziali - di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani".

Diverse chiese protestanti avevano offerto la propria disponibilità ad accogliere gli stranieri. «Stanotte dormirò con i naufraghi, per terra, se mi verrà impedito di procedere allo sbarco entro sera. Non è una provocazione, ma un atto di solidarietà», aveva invece dichiarato il comandante della nave, Arturo Centore.

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