Estero

Ora gli organi per i trapianti volano con i droni

Prima mondiale all'università del Maryland, negli Stati Uniti. Un rene ha percorso circa 5 chilometri in volo

Ti-Press
3 maggio 2019
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Per la prima volta al mondo un drone è stato utilizzato per trasportare un organo poi utilizzato per un trapianto. L'intervento, organizzato dall'università del Maryland, ha riguardato un rene impiantato con successo in una donna di 44 anni. Il drone, che è stato ideato e costruito specificamente per l'impresa, ha percorso circa 5 chilometri dall'ospedale in cui è stato espiantato a quello dell'università, equipaggiato con videocamere, sensori Gps e sistemi di sicurezza per evitare incidenti, fra cui un paracadute.

Il mezzo è stato prima testato con il trasporto di materiale medico tra i due siti, per poi effettuare il lancio vero e proprio dell'organo. Questo tipo di consegna, spiegano gli ideatori, può accorciare molto i tempi di attesa, evitando il deterioramento degli organi. "Una volta provata la fattibilità - spiegano gli ideatori in un comunicato - ora possiamo cercare di realizzare trasporti a distanze molto maggiori. Questo ridurrebbe il bisogno di piloti, i tempi di volo e i problemi di sicurezza che verifichiamo sul campo".

Negli ultimi anni ci sono stati diversi esperimenti di uso dei droni per compiti sanitari. In alcuni paesi africani, ad esempio, vengono già usati per il trasporto di farmaci e di sacche di sangue, mentre in un piccolo arcipelago del Pacifico si usano per la consegna di vaccini. In Svizzera, ad esempio, vi sono voli per il settore sanitario a Zurigo e Lugano. La Guardia aerea svizzera di soccorso (Rega) sta invece sviluppando un progetto per la ricerca di persone disperse, ferite o malate.

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