Lo denunciano Amnesty International e gli attivisti di Airwars. Le vittime sono dovute all'offensiva di quattro mesi per conquistare la roccaforte jihadista
Amnesty International e la rete di attivisti Airwars hanno denunciato che la coalizione anti-Isis a guida americana ha ucciso oltre 1.600 civili nei bombardamenti a Raqqa durante la campagna, durata circa quattro mesi, per liberare la roccaforte dei jihadisti in Siria.
Si tratta di un numero di gran lunga superiore ai 180 civili uccisi ammessi dagli americani, e comunque più alto rispetto ai 1.277 morti complessivi in oltre 4 anni di raid, di cui la coalizione ha dato conto.
"Le forze della coalizione hanno raso al suolo Raqqa, ma non possono cancellare la verità. La smettano di negare i numeri scioccanti di morti e distruzione durante la loro offensiva", hanno detto i due organismi in un comunicato congiunto, spiegando di aver condotto "un'indagine completa" sul numero delle vittime, intervistando oltre 400 tra testimoni e sopravvissuti, attingendo ai report dei social media e conducendo indagini in 200 zone colpite dai raid.