Estero

Otto ultrà laziali identificati per lo striscione neofascista

Il numero degli indagati è destinato a crescere. In serata, cori razzisti allo stadio: 'Silenzio dalle società: non possono cavarsela così', commenta il sindaco Sala

((Fonte: YouTube Blitz Tv))
25 aprile 2019
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Sono otto gli ultrà laziali identificati per aver preso parte al blitz neofascista di ieri vicino a Piazzale Loreto, a Milano, denunciati dalla Digos per manifestazione fascista e che a breve saranno iscritti nell' inchiesta del capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili. Un numero destinato ovviamente a crescere, anche perché già ieri i sospettati erano 22. Si è saputo che alcuni passanti hanno preso il numero di targa di alcune macchine degli ultrà. Un ultrà interista è stato denunciato perché aveva un manganello.

'Ieri si sono superati i limiti'

"Ieri durante la partita Milan-Lazio ci sono stati cori razzisti al Meazza, ma io non ho sentito parole di condanna da parte delle società. Per cui questo è veramente scioccante, non possono lavarsene le mani così perché sono parte di questo sistema". Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa pensa del fatto che, dopo l'episodio dello striscione in piazzale Loreto inneggiante a Mussolini, ci sono stati anche cori razzisti durante la partita. "Capisco che mettersi contro i tifosi ha sempre dei rischi però quando si superano i limiti, si superano i limiti. Ieri si sono superati", ha concluso il sindaco.

Rissa di Santo Stefano, un quadro complessivo

Gli inquirenti hanno intenzione di valutare in un quadro complessivo diversi episodi avvenuti di commistione tra tifo da stadio, messaggi pseudo-politici e violenza fisica per verificare anche se possano essere contestate ipotesi di associazione per delinquere finalizzata, ad esempio, alla rissa, alle lesioni ma anche alle manifestazioni fasciste. L'ultimo fatto avvenuto è la rissa tra ultrà interisti (con loro anche tifosi del Varese e del Nizza, gemellati) e napoletani in via Novara, a circa due chilometri da San Siro, a Santo Stefano, nella quale è morto Daniele Belardinelli. La Digos in questi mesi ha già raccolto esiti di accertamenti su gruppi organizzati di tifosi violenti e queste analisi dettagliate verranno valutate dagli inquirenti. Gli inquirenti monitorano con attenzione anche l'attività di proselitismo che i capi curva spesso fanno su ultrà giovanissimi per spingerli anche ad azioni violente.

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