Estero

Sri Lanka: morta coppia svizzera e srilankese di Berna

Esplosa nuova bomba ma senza feriti dopo l'intervento degli artificieri. Il bilancio delle vittime è finora di almeno 290 vittime

Ap
22 aprile 2019
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Una coppia residente a Berna, lui di 60 anni e lei di 55, avrebbe perso la vita ieri in uno degli attacchi che hanno sconvolto Colombo, la capitale dello Sri Lanka. Un figlio, di 18 anni, sarebbe rimasto ferito, riferisce il sito di 20 minuten. Interrogato dal media, il DFAE indica che attualmente sta sostenendo una famiglia residente in Svizzera. Meno ambigua una portavoce dello stesso Dipartimento: "Presentiamo le nostre condoglianze a parenti e amici".

Keystone-ATS per ora non è riuscita a ottenere dal DFAE una conferma del decesso dei due coniugi, che secondo 20 minuten risiedevano a Bümpliz, un quartiere popolare a ovest della città federale, e gestivano un chiosco nel quartiere della Lorraine, poco a nord del centro storico. Il media riporta il cordoglio di numerosi vicini e frequentatori del chiosco.

Secondo 20 minuten on line, che cita media locali, la coppia e il figlio risiedevano in uno degli hotel colpiti dai terroristi. I due, oltre al figlio, lasciano una figlia 24enne.

Intanto una nuova esplosione - si è appreso sul mezzogiorno di oggi - in un furgone vicino a una chiesa a Colombo, capitale dello Sri Lanka, mentre gli artificieri stavano disinnescando l’ordigno. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma il panico è salito alle stelle. Lo riferiscono i media internazionali. Nelle indagini la polizia ha trovato 87 detonatori vicino alla principale stazione di autobus di Colombo.

E il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza nazionale a partire dalla mezzanotte di oggi. Lo riporta il Guardian. Il capo di Stato ha anche chiesto l'aiuto della comunità internazionale per dare la caccia a chi dall'estero ha aiutato il gruppo locale National Thowheeth Jamath a sferrare gli attacchi.

I sanguinari attacchi in Sri Lanka sono stati sferrati da un gruppo locale con l'aiuto di una rete internazionale. Lo sostiene il sottosegretario al governo Rajitha Senaratne. "Non crediamo che gli attacchi possano essere stati portati avanti solo da un gruppo di questo paese. C'è una rete internazionale senza la quale questi attacchi non sarebbero riusciti", ha detto secondo quanto riportato dal Guardian. Il governo, secondo quanto riportato dai media locali, ha anche ammesso grosse falle nella sua intelligence. Il presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisena ha deciso di dichiarare lo stato d'emergenza nazionale a partire dalla mezzanotte di oggi. Il capo di Stato ha anche chiesto l'aiuto della comunità internazionale per dare la caccia a chi dall'estero ha aiutato il gruppo locale National Thowheeth Jamath a sferrare gli attacchi.

Intanto emerge che tre dei quattro figli del patron danese di Asos sono rimasti uccisi negli attentati che hanno provocato almeno 290 vittime. Nei giorni prima degli attacchi Alma, uno dei bambini del miliardario Anders Holch Povlsen aveva postato su Instagram una foto dei suoi fratelli nella piscina di un albergo.

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