Estero

California: 13 figli in catene in gabbia, ergastolo ai genitori

Emersi particolari shock al processo contro i due 'famigliari-padroni'. Ricostruita la gravissima vicenda di abusi

(Keystone)
19 aprile 2019
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I genitori-padroni della casa degli orrori in California sono stati condannati all'ergastolo, con la possibilità di libertà su parola dopo 25 anni, per gli abusi su 12 dei loro 13 figli. David e Louise Turpin hanno chiesto scusa: le loro azioni erano motivate solo dall'amore per i ragazzi. Ma questo non è bastato ad alleggerire la loro sentenza.

In tribunale la commozione e l'emozione sono state palpabili. Alcuni dei figli hanno preso la parola. ''I miei genitori mi hanno strappato la vita ma ora me lo sto riprendendo'' ha detto una delle figlie in lacrime. Uno dei ragazzi ha chiesto invece uno scontro della pena: "quello che hanno fatto lo hanno fatto solo perchè volevano proteggerci".

Poi è toccato a David e Louise Turpin prendere la parola. "Mi dispiace se ho fatto qualcosa che li ha feriti" ha detto David Turpin. "Mi dispiace per tutto quello che ho fatto ai miei figli. Gli voglio bene e voglio solo il meglio per loro" ha affermato Louise Turpin.

La coppia ha tenuto i ragazzi incatenati prima con corde poi con catene, in alcuni casi erano ingabbiati. Erano malnutriti, sporchi e senza mai essere stati visitati da un dentista. Una situazione disperata interrotta quando, lo scorso anno, una delle figlie ha preso il coraggio a quattro mani e, rubato un cellulare, è scappata dalla casa di Perris, a 110 chilometri da Los Angeles, e ha avvertito la polizia.

La chiamata shock al 911 è stata presentata durante il processo: si sente la voce della 17enne che spiega la situazione. "I miei genitori sono violenti. Abusano di noi e due delle mie sorelle più piccole sono ora incatenate" dice la ragazza. Uno dei "miei fratelli è legato" aggiunge, mostrando di aver difficoltà a ricordare l'indirizzo di casa. "Esco poco, praticamente mai" dice continuando a descrivere le condizioni difficili in cui è costretta a vivere con i suoi altri 12 fratelli e sorelle. "Qualche volta mi sveglio e non posso respirare per quanto la casa è sporca" spiega la ragazzina.

All'agente dall'altra parte della cornetta che le chiedeva quando avesse fatto l'ultimo bagno risponde: "non so, quasi un anno fa". Descrizioni raggelanti ma che, secondo l'accusa, sono nulla rispetto a quelli che la polizia si è trovata davanti una volta giunta all'abitazione. "Il caso peggiore di abusi che ho mai visto in decenni" dissero allora le autorità. Davanti si erano ritrovati 13 ragazzi, fra i 2 e i 29 anni, malnutriti: i più grandi di età erano talmente magri da sembrare a malapena dei teenager.

Eppure le foto rilasciate dalle autorità poco dopo il blitz nella ribattezzata casa degli orrori dipingono una famiglia apparentemente felice: sono immortalati tutti sorridenti in varie occasioni. Ma la verità è risultata ben diversa: i Turpin sono riusciti a ingannare tutti per anni. Nessun vicino, né in Texas prima né in California poi, si è mai accorto di quello che accadeva. Fino al svolta del 2018 che ha aperto un mondo ai 13 ragazzi.
 

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