Estero

Strage di Erba: tutto da rifare? Dopo la televisione ci prova Marzouk

A seguito delle interviste sulla presunta innocenza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, il tunisino che ha perso moglie e figlio chiede alla Procura di Milano elementi per la revisione della sentenza

12 aprile 2019
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Rosa Bazzi e Olindo Romano ci stanno provando da anni, senza successo. Ora ci prova Azouz Marzouk a ottenere la revisione del processo della strage di Erba dell’11 dicembre del 2006, della quale fu il primo sospettato. Un'accusa infondata in quanto la notte della mattanza (Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, di poco più di due anni, la madre di Raffaella, Paola Galli e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini) Marzook si trovava in Tunisia, paese d'origine, espulso dall'Italia perché condannato per spaccio di stupefacenti. Il tunisino – padre, marito e genero di tre delle quattro vittime – non crede che gli autori della strage, il più grave episodio accaduto in Italia dal dopoguerra, siano Rosa e Olindo, condannati all'ergastolo (pena passata in giudicato dopo il pronunciamento della Suprema Corte). Azouz Marzouk ha chiesto alla Procura generale di Milano di raccogliere elementi ai fini della revisione della sentenza di condanna all’ergastolo per la strage. La decisione di rivolgersi alla Procura generale fa seguito ad una raffica di interviste che vorrebbero mettere in dubbio la colpevolezza della coppia, rea confessa prima della ritrattazione. Nelle scorse settimane, i legali dei Romani hanno inviato alla Procura di Como una richiesta di accesso ai reperti, in previsione di una richiesta di revisione della sentenza per i coniugi erbesi.

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