Estero

Genitori sulla carta d'identità? No, padre e madre

Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, modifica in Italia il testo del decreto del 23 dicembre 2015.

4 aprile 2019
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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il provvedimento che in Italia prevede la dicitura "madre" e "padre" per la carta d'identità dei minorenni anziché "genitori". A renderlo noto è stato il Viminale. Il decreto, firmato dal ministero dell'Interno, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell'Economia, porta la data del 31 gennaio 2019. Il provvedimento modifica il testo del decreto del 23 dicembre 2015, con il quale si introduceva la dicitura "genitori". La nuova norma prevede la sostituzione del termine "genitori" con "padre" e "madre" ogni qual volta si presenta nel decreto che predispone le "modalità tecniche di emissione della carta d'identità elettronica". 

Lo scorso novembre, a proporre il reintegro dei ruoli biologici era stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha di recente partecipato al Congresso Mondiale delle Famiglie dove, tra le altre cose, è stato difeso proprio il modello di famiglia cosiddetta tradizionale, formata cioè da un uomo e da una donna, contro ogni altra forma di unione e relazione affettiva o genitoriale. La dicitura “padre” e “madre” era stata giudicata “discriminatoria” dal garante della Privacy, interpellato proprio dal Viminale: discriminatoria quando ad esempio il minore è affidato non al padre ed alla madre biologici ma a chi ne esercita la responsabilità genitoriale a seguito di trascrizione di atto di nascita formato all’estero, sentenza di adozione in casi particolari o riconoscimento di provvedimento di adozione pronunciato all’estero. Per poter ottenere il documento di identità del minore, aveva spiegato il Garante, questi soggetti dovrebbero (e dunque ora dovranno) essere costretti ad una falsa dichiarazione, attribuendosi un’identità che non appartiene loro. E anche nel caso in cui il documento fosse rilasciato, questo porterebbe delle informazioni non veritiere circa l’identità dei soggetti che hanno la responsabilità genitoriale del o della minore.

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