L'autista, italiano di origini senegalesi, voleva uccidersi per 'fermare le morti nel Mediterraneo'. Si segue anche la pista del terrorismo
Sequestro di persona, strage, incendio e resistenza. Sono i reati al momento ipotizzati nei confronti di Ousseynou Sy, l'autista 47enne italiano ma di origini senegalesi che nei pressi di San Donato Milanese ha dirottato verso Linate un bus con a bordo 51 ragazzini di una scuola media di Crema e ha annunciato di volersi uccidere per 'fermare le morti nel Mediterraneo'.
Sul bus, 40 minuti di terrore per gli studenti, che sono riusciti ad avvertire i Carabinieri. Forzato un posto di blocco, Sy ha dato fuoco al mezzo. Le forze dell'ordine lo hanno fermato, facendo uscire i ragazzi dai finestrini della parte posteriore. Alla fine, nessun ferito ma 14 intossicati in ospedale. “E' stato un miracolo, poteva essere una strage“, ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco, annunciando che si stanno valutando “tutte le ipotesi, anche quella del terrorismo”. Greco ha chiarito infatti che del caso si sta occupando anche Alberto Nobili, capo del pool dell'anti terrorismo milanese.
"Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati". Questo è il racconto di una ragazzina che era sul bus sequestrato da Ousseynou Sy a Crema e poi dato alle fiamme a San Donato.
#Milano il conducente sequestra bus con ragazzini, dirotta il percorso, sperona i carabinieri e poi da fuoco al mezzo. #chiudiamoiporti #iostoconMatteoSalvini pic.twitter.com/lAyqP0AlOg
— Genny (@Gennyboys) 20 marzo 2019