BRASILE

Sparatoria a scuola, chiesto il fermo di un terzo ragazzo

Sarebbe coinvolto nella pianificazione della strage, fatta per emulare Columbine e studiata per un anno

Keystone
14 marzo 2019
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Ci sarebbe un terzo giovane coinvolto nell'attacco di ieri alla scuola statale Raul Brasil di Suzano, nell'hinterland di San Paolo: lo ha rivelato al sito di notizie G1 il commissario Ruy Ferraz Fontes, informando di aver chiesto alla procura di sottoporre a fermo un diciassettenne, accusato di aver partecipato alla pianificazione dell'attentato. Anche il ragazzo in questione era un ex alunno dell'istituto nonché compagno di classe del coetaneo Guilherme Taucci Monteiro, uno dei due autori del massacro che ha provocato otto morti (cinque alunni e tre adulti, di cui due insegnanti) oltre ai due assassini, suicidatisi subito dopo. Secondo Fontes, le indagini condotte finora avrebbero evidenziato tra le principali motivazioni del folle gesto il desiderio dei giovani di essere riconosciuti dalla loro comunità e di finire sui giornali. "Non si sentivano riconosciuti, volevano dimostrare di poter agire come a Columbine (luogo della strage negli Usa ad opera di due studenti nel 1999, ndr), con crudeltà e tragica determinazione, in modo da affermarsi anche più dei due" killer americani, ha aggiunto il commissario di polizia.

Pianificata da un anno

I due autori del massacro avvenuto ieri in una scuola statale brasiliana avrebbero pianificato l'attacco omicida agli ex compagni di studi per almeno un anno.

Lo affermano membri dei servizi di intelligence della polizia locale, secondo cui uno dei due killer voleva probabilmente vendicarsi per essere stato vittima di bullismo.

Gli inquirenti hanno perquisito le abitazioni degli assassini, che erano vicini di casa, da dove hanno confiscato materiale cartaceo e computer.

Da quanto è emerso, entrambi i giovani – Guilherme Taucci Monteiro, 17 anni, e Luiz Henrique de Castro, 25 anni – visitavano diversi giorni alla settimana una sala telematica con accesso a internet, dove trascorrevano svariate ore con videogame di guerra. Anche nei loro profili sui social sarebbero emerse frequenti visite a siti di armi e di apologia alla violenza.

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