Estero

Il cardinale Pell condannato a sei anni per pedofilia

Sentenza storica in Australia: ma il porporato si dichiara innocente e presenterà un ricorso in appello

Keystone
13 marzo 2019
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Il cardinale australiano George Pell è stato condannato a sei anni di carcere per abusi sessuali quando era arcivescovo cattolico di Melbourne negli anni '90. Potrà chiedere la libertà su cauzione dopo tre anni e 8 mesi. Pell ha sempre professato la sua innocenza e i suoi legali hanno presentato appello, che sarà udito il 5 e 6 giugno.

Il cardinale è stato giudicato colpevole da una giuria in dicembre di aver abusato sessualmente di due coristi di 13 anni dopo aver celebrato messa nella cattedrale e di aver aggredito sessualmente una seconda volta uno dei due minori, due mesi dopo.

Il giudice Peter Kidd della County Court del Victoria, che ha letto per un'ora la sentenza in diretta tv, ha descritto gli abusi di Pell come "un attacco sessuale alle vittime sfrontato e forzato": "Gli atti erano sessualmente evidenti, entrambe le vittime erano visibilmente e udibilmente angosciate durate le molestie. Vi è stato un ulteriore livello di umiliazione che ciascuna delle tue vittime deve aver provato nel sapere che l'abuso avveniva in presenza altrui".

Procedendo con la lettura della sentenza, il giudice della County Court Peter Kidd ha osservato che gli abusi commessi dal cardinale Pell hanno avuto "un impatto significativo e di lunga durata" su una delle vittime, identificato come J. "J ha subito una serie di emozioni negative con cui ha lottato per molti anni, aggravate da problemi di fiducia e di ansia. Ho tenuto conto del profondo impatto che i reati hanno avuto sulla vita di J".

Il giudice ha aggiunto di non avere avuto il beneficio di una dichiarazione di impatto dell'altra vittima, identificata come R e morta per overdose di eroina nel 2014. "Tuttavia in base alle dichiarazioni di J sono in grado di dire che i reati commessi avranno avuto un impatto immediato e significativo su R. Mentre non è possibile quantificare il danno causato o come abbia impattato su R nel corso degli anni; non ho dubbio che tale impatto sia stato significativo".

In nome della trasparenza il giudice Kidd ha disposto la trasmissione in diretta su vari canali della lettura della sentenza, durata oltre mezz'ora con le telecamere fisse verso di lui, davanti ad un'aula strapiena di vittime di abusi, di sostenitori e giornalisti.

L'appello presentato da legali di Pell sarà udito dalla Corte d'Appello del Victoria il 5 e 6 giugno e sarà basato su tre ragioni, fra cui quella di "irragionevolezza" del verdetto della giuria lo scorso dicembre perché basato sulle dichiarazioni di solo una delle vittime. Un verdetto quindi non supportate dalle prove.

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