Estero

Juan Guaidó torna a Caracas

Il leader antichavista si è presentato in piazza sfidando così il governo Maduro, che riceve dagli Usa un messaggio chiaro: 'Non toccatelo'

Juan Guaidó (©Keystone)
4 marzo 2019
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Juan Guaidó è tornato a Caracas accolto da un bagno di folla e, per ora, senza nessuna conseguenza. Il leader dell'opposizione è atterrato all'aeroporto della capitale venezuelana, ha preso l'auto e si è presentato a Piazza Alfredo Sadel, dove lo aspettavano in migliaia, senza essere arrestato.

Sfidando ancora una volta di Maduro: "Presto metteremo fine all'usurpazione", ha promesso, mentre fonti del governo si sono limitate ad annunciare che "si stanno studiando misure appropriate" nei suoi confronti. Mentre gli Usa hanno inviato al leader chavista un messaggio chiaro: "Non lo toccate o reagiremo".

Due settimane dopo la sua uscita clandestina dal Paese, Guaidó – come aveva promesso – è tornato in patria come passeggero regolarmente registrato di un volo commerciale proveniente da Panama. I diplomatici statunitensi, europei e latinoamericani, pronti probabilmente a fargli da scudo, lo aspettavano nello scalo aereo. Ma non sono dovuti intervenire: è uscito senza problemi, sorridente e disteso, accolto dall'applauso della folla.

Malgrado i media avessero segnalato forti misure di sicurezza nello scalo, i funzionari dell'aeroporto non hanno fermato il leader antichavista, nonostante sia uscito dal Paese violando un divieto di espatrio decretato dal Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj). Lui stesso ha raccontato come il funzionario della sicurezza di frontiera che ha esaminato il suo passaporto gli abbia detto: "Benvenuto, presidente!".

Nelle ore precedenti il suo ritorno in Venezuela, si erano moltiplicati gli appelli e i messaggi della comunità internazionale al governo Maduro perché rispettasse la libertà e l'incolumità fisica del leader dell'opposizione. Alle dichiarazioni dei Paesi del Gruppo di Lima e dell'Unione Europea si è aggiunto all'ultimo momento un messaggio del vicepresidente americano Mike Pence: "Qualsiasi minaccia, violenza o intimidazione contro di lui – ha twittato – non sarà tollerata e avrà una risposta rapida".

In viaggio, malgrado il divieto d'espatrio

Così Guaidó è potuto uscire senza problemi dall'aeroporto di Caracas e – dopo una breve sosta a La Guaira, la sua città natale, dove è salito su un furgone per salutare la folla – ha raggiunto l'est della capitale, dove lo aspettavano da ore migliaia di persone. La manifestazione a Caracas, del resto, è stata solo una delle concentrazioni in appoggio di Guaidó che si sono svolte in Venezuela: a Barcelona, capitale dello Stato di Anzoategui, Valencia, (Carabobo), Maracaibo, (Zulia), San Cristobal (Tachira) e altre altre città del Paese, decine di migliaia di persone sono scese in piazza per accogliere il leader oppositore.

 

Il governo non ha fatto alcun commento sul ritorno di Guaidó: i media ufficiali lo hanno ignorato, le pagine di Maduro sui social contengono solo post sulle bellezze naturali del Venezuela da visitare durante Carnevale. E le autorità giudiziarie non si sono espresse. Solo la vicepresidente Delcy Rodriguez, in un'intervista a Russia Today registrata prima del ritorno di Guaidó, ha detto che il governo sta analizzando le "attività" di Guaidó per prendere "le misure adeguate", definendo il leader antichavista "una persona che si è autoproclamato presidente in una piazza pubblica, il che sembra stravagante".

Solo cinque giorni fa Diosdado Cabello, presidente dell'Assemblea Costituente e numero due del partito chavista (Psuv), aveva avvertito che se Guaidó fosse tornato in Venezuela in aereo avrebbe trovato ad attenderlo "un bel comitato di benvenuto". Così non è stato.

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