Estero

Papa Francesco: 'Le macchine non sostituiscano l'uomo'

Bergoglio parla di un "paradosso dei tempi moderni": ci sono le capacità scientifiche per un benessere equamente diffuso, invece a crescere è la disugaglianza

"l'uomo tecnologizzato" (Keystone)
25 febbraio 2019
|

"Che le macchine non sostituiscano l'essere umano, che l'intelligenza artificiale non prevalga sul sapere e sull'agire". Arriva dall'udienza con i partecipanti all'assemblea plenaria della Pontificia Accademia per la Vita l'avvertimento di papa Francesco contro "l'uomo tecnologizzato", come afferma lui stesso nel discorso pronunciato nella Sala Clementina del Palazzo apostolico Vaticano.

Francesco prende spunto dal titolo dell'assemblea, "Roboetica. Persone, macchine e salute", per lanciare il suo appello, già espresso nella lettera Humana communitas inviato il mese scorso al presidente dell'Accademia, mons. Vincenzo Paglia.

Il paradosso

Bergoglio parte da un "paradosso" dei tempi moderni: "proprio quando l'umanità possiede le capacità scientifiche e tecniche per ottenere un benessere equamente diffuso" si verifica invece "un inasprimento dei conflitti e una crescita delle disuguaglianze".

"Da un lato - ha detto - lo sviluppo tecnologico ci ha permesso di risolvere problemi fino a pochi anni fa insormontabili e ne siamo grati ai ricercatori che hanno conseguito tali risultati; d'altro lato sono emerse difficoltà e minacce talvolta più insidiose delle precedenti". Secondo Francesco è "reale il rischio che l'uomo venga tecnologizzato, invece che la tecnica umanizzata".

"A cosiddette 'macchine intelligenti' vengono frettolosamente attribuite capacità che sono propriamente umane - ha spiegato il Pontefice -. L'odierna evoluzione della capacità tecnica produce un incantamento pericoloso: invece di consegnare alla vita umana gli strumenti che ne migliorano la cura, si corre il rischio di consegnare la vita alla logica dei dispositivi che ne decidono il valore. Questo rovesciamento è destinato a produrre esiti nefasti: la macchina non si limita a guidarsi da sola, ma finisce per guidare l'uomo".

'La dignità dell'essere umano'

Quello di papa Francesco non è comunque un attacco alla tecnologia, ma un invito a porre al centro della riflessione la "dignità dell'essere umano". "Dobbiamo comprendere meglio che cosa significano, in questo contesto, l'intelligenza, la coscienza, l'emotività, l'intenzionalità affettiva e l'autonomia dell'agire morale - ha concluso -. I dispositivi artificiali che simulano capacità umane, in realtà, sono privi di qualità umana. Occorre tenerne conto per orientare la regolamentazione del loro impiego, e la ricerca stessa, verso una interazione costruttiva ed equa tra gli esseri umani e le più recenti versioni di macchine. Esse infatti si diffondono nel nostro mondo e trasformano radicalmente lo scenario della nostra esistenza. Se sapremo far valere anche nei fatti questi riferimenti, le straordinarie potenzialità dei nuovi ritrovati potranno irradiare i loro benefici su ogni persona e sull'umanità intera".

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE