Polonia

Nazionalisti tentano di forzare l'ingresso di Auschwitz

Bloccati dalla Polizia e contestati da altri manifestanti nel Giorno della memoria. L'episodio rimbalza fino in Israele

(foto Keystone)
27 gennaio 2019
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Nel 74esimo anniversario della sua liberazione, durante le celebrazioni del Giorno della Memoria, Auschwitz ha fatto oggi da sfondo a una manifestazione della destra nazionalista polacca. Decine di dimostranti, guidati dall'attivista Piotr Rybak (che in passato aveva dato alle fiamme un fantoccio che rappresentava un ebreo), hanno scandito 'La Polonia per i polacchi' e hanno cercato di forzare l'ingresso, ma sono stati bloccati dalla polizia. Di fronte a loro contromanifestanti ostentavano uno striscione con la scritta: 'Stop al fascismo'. All'interno del lager, il premier polacco Mateusz Morawiecki ha voluto ribadire ancora una volta che la Shoah è da imputare "alla Germania di Hitler, al III Reich tedesco".

Questo episodio clamoroso ha avuto subito eco nei media israeliani, proprio mentre il ministero per le questioni della Diaspora pubblicava, in occasione del Giorno della Memoria, il rapporto del 2018 su 'L'antisemitismo globale', dove si legge che "nell'anno passato è avvenuta una svolta: adesso gli episodi di antisemitismo causati dall'estrema destra sono la fonte principale di pericolo per le comunità ebraiche, specie negli Stati Uniti e in Europa", anche se gli antisemitismi di marca islamica o della sinistra radicale non sono da trascurare.

In questo rapporto molto ha pesato la strage di 11 ebrei immersi in preghiera compiuta lo scorso ottobre da un suprematista bianco in una sinagoga di Pittsburgh. "È stata la più grave manifestazione di antisemitismo per la comunità ebraica americana negli ultimi decenni", spiega il rapporto. In totale 13 ebrei sono stati uccisi da antisemiti nel 2018: il numero più alto dagli attacchi contro la comunità ebraica in Argentina negli anni Novanta. Il rapporto segnala con preoccupazione che negli Stati Uniti la polarizzazione politica ha fatto emergere correnti di estrema destra e che parallelamente in Europa in reazione alle ondate migratorie si tornano a vedere parate di neonazisti.

Nell'Europa dell'est - precisa il rapporto - ricorrono "discorsi di stampo antisemita per fini politici puramente interni". Inoltre, si sviluppano movimenti che rivalutano il nazionalismo locale "distorcendo il ricordo delle vittime della Shoah, e le sue peculiarità storiche": parole che sembrano ancora più significative alla luce di quanto accaduto oggi ad Auschwitz, dove gli ultrà nazionalisti hanno accusato il governo di ricordare, nelle annuali celebrazioni per il Giorno della Memoria, solo gli ebrei e non le vittime polacche dei campi di sterminio nazisti.

Da parte sua il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha voluto, però, mettere l'accento su un altro genere di antisemitismo che, anche secondo il Rapporto, incombe sulle comunità ebraiche in Europa. "L'antisemitismo di destra non è nuovo. Quella che in Europa è nuova è la connessione dell'antisemitismo islamico con quello dell'estrema sinistra che si ammanta di antisionismo, così come avvenuto di recente in Gran Bretagna ed in Irlanda". Secondo il rapporto, il 38 per cento degli ebrei europei sta valutando la necessità di emigrare.
 
 

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