Estero

Battisti, 'un atto di giustizia'

Dopo la cattura del terrorista e prima della sua estradizione, così si è espresso il ministro italiano Moavero

Wikipedia
13 gennaio 2019
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"Si tratta di un atto di giustizia nei confronti degli odiosi crimini del terrorismo, doveroso verso chi fu ucciso o ferito e verso i loro famigliari", ora il lavoro continua affinché l’estradizione in Italia possa avvenire nei tempi più rapidi. Così il ministro degli esteri italiano Enzo Moavero ha commentato l’arresto in Bolivia dell’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac) Cesare Battisti. Moavero ha quindi ringraziato "tutti coloro che hanno operato a tale fine".

Il risultato, ha spiegato il ministro, è dipeso da un’azione corale e determinata delle autorità della Bolivia e del Brasile, insieme con le competenti autorità italiane, incluse le nostre rappresentanze diplomatiche. Il ministro, si legge in una nota, ha confermato che il lavoro continua affinché l’estradizione in Italia possa avvenire nei tempi più rapidi e ha aggiunto che "in questo momento, il pensiero commosso va a tutte le vittime del terrorismo, anche del terrorismo internazionale di oggi che colpisce ancora tanti innocenti".

Cesare Battisti è stato catturato in Bolivia. E il deputato federale e figlio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha voluto subito mandare un messaggio al ministro dell’Interno: "Matteo Salvini, il ’piccolo regalo’ sta arrivando", ha scritto Eduardo Bolsonaro su Twitter.

La notizia della cattura è stata data nella notte dal Corriere della Sera e confermata poco dopo dai media brasiliani e dall’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, che ha celebrato la cattura dell’ex terrorista latitante da dicembre affermando: "E’ stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo". Battisti è stato arrestato alle 17 di ieri (le 22 in Italia) da una squadra speciale dell’Interpol formata anche da investigatori italiani e brasiliani mentre camminava in una strada di Santa Cruz de La Sierra, popolosa città nell’entroterra boliviano. L’ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), riferisce il Corriere della Sera, non avrebbe opposto resistenza. Indossava pantaloni e maglietta di colore blu, un paio di occhiali da sole e barba finta.

Condannato per quattro omicidi

Caricato in macchina e accompagnato in una caserma della polizia, Battisti non avrebbe proferito parola. Sempre secondo quanto scrive il quotidiano sul suo sito web, la squadra speciale dell’Interpol aveva indirizzato le ricerche intorno a Santa Cruz poco prima di Natale. Ieri infine è stata circoscritta la zona nella quale Battisti si era nascosto, sono stati quindi compiuti appostamenti in almeno tre-quattro aree differenti, finché l’ex terrorista è stato accerchiato e bloccato con il supporto della polizia boliviana. Battisti aveva fatto perdere le tracce di sé dopo la decisione del magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano Luis Fux che il 13 dicembre ne aveva ordinato l’arresto per "pericolo di fuga" in vista di una possibile estradizione in Italia, concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer prima dell’insediamento di Jair Bolsonaro il primo gennaio 2019. Era stato proprio Bolsonaro ad imprimere un deciso cambio di passo alla vicenda, esprimendosi prima ancora di essere eletto a favore della riconsegna all’Italia di Battisti e rovesciando così la decisione dell’allora presidente Lula da Silva di concedere asilo politico all’ex terrorista condannato all’ergastolo in Italia per quattro omicidi.

In Bolivia da diversi giorni

Gli uomini della Criminalpol e dell’Antiterrorismo hanno seguito una serie di piste che li hanno portati poco prima di Natale ad individuare la Bolivia come il paese dove si poteva esser rifugiato Battisti. Pochi giorni fa, dopo un breve ritorno in Italia, gli investigatori hanno avuto le conferme che attendevano: con i colleghi brasiliani e boliviani è stata circoscritta l’area e ieri si è deciso di intervenire. Battisti è stato trasferito in un ufficio della polizia boliviana e sono già state avviate le attività per l’esecuzione del procedimento di espulsione dal paese.

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