Estero

Arrestato il capo ultras dell'Inter: ha una ditta in Ticino

Il fermo è avvenuto nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri che, il 26 dicembre, hanno portato alla morte di Daniele Belardinelli

La vittima (twitter)
1 gennaio 2019
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Il capo ultras della curva dell'Inter, Marco Piovella, 34enne ingegnere e designer, è stato arrestato dopo che nei suoi confronti il gip Guido Salvini, ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre scorso, in cui è morto investito da un'auto l'ultrà del Varese, Daniele Belardinelli. Come la vittima – contitolare di una azienda di Contone – Piovella ha interessi professionali in Ticino. Laureato al Politecnico di Milano, risulta avere un studio di architettura della luce a Muralto, collegato alla 'LightingAnd' di via Carlo De Angeli nel capoluogo lombardo, in cui operano cinque tra architetti e designer, tra cui una giovane cinese. Uno degli arrestati è laureando alla Cattolica di Milano in psicologia e criminologia. Fra gli ultras sembrano essere più numerosi i laureati e i professionisti.

Fra i lavori di Piovella spicca l'illuminazione della più prestigiosa aula del Tribunale di Milano, quella della Corte d'Assise d'Appello, in cui è situato il famoso mosaico di Mario Sironi, raffigurante 'La Giustizia armata con la Legge'. Quasi una nemesi per l'ultras interista, che ora è chiamato a fare i conti con le pesanti accuse che gli rivolge il gip Guido Salvini: rissa aggravata, lesioni e violazione del Daspo.

Nell'ordinanza di custodia cautelare che non contesta l'omicidio, si legge che "Pavella, quale membro del direttivo della Curva, ha evidentemente un potere di influenza particolarmente rilevante sui tifosi dello stesso 'subordinati' sulla base dell'ideologia del 'cameratismo sportivo' ed è in grado di condizionare le dichiarazioni di coloro che verranno ascoltati dalla pg e dagli inquirenti nel corso delle indagini". L'uomo, rileva Salvini, nell'interrogatorio di sabato scorso "ha manifestato una decisa ed esplicita reticenza rispetto alla ricostruzione dell'organizzazione e dello svolgimento dei fatti" e dalle sue dichiarazioni traspare "un'esplicita scelta di difendere e proteggere con il silenzio la struttura dei gruppi di cui fa parte con un ruolo di comando, una struttura dedita, come risulta dalla compartimentazione, dalla gerarchia e della disponibilita' di oggetti atti ad offendere, in maniera ripetuta a gravi atti illeciti". In questo quadro, la custodia in carcere è, per il gip, "l'unica misura proporzionata alla gravità dei fatti commessi e adeguata alle rilevanti esigenze cautelari sussistenti" perché il ruolo di Piovella "comporta una pericolosita' elevata" e "la misura detentiva meno grave degli arresti domiciliari non interromperebbe efficacemente i contatti stabili con l'ambiente degli Ultras e con i concorrenti nei delitti contestati". Piovella comparirà oggi davanti al Gip Guido Salvini, per l'interrogatorio di garanzia.  

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