Estero

Brasile, inascoltate le avvisaglie di fuga di Battisti

Vennero respinte da un giudice federale le richieste di arresto e monitoraggio elettronico dell'ex terrorista italiano.

18 dicembre 2018
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Il pubblico ministero federale del Mato Grosso do Sul, in Brasile, aveva sollecitato ad aprile e a maggio scorsi l'arresto e il monitoraggio elettronico di Cesare Battisti, sostenendo che ci fosse un suo pericolo di fuga, ma le richieste vennero respinte da un giudice federale per mancanza di prove: lo rende noto il sito brasiliano di notizie G1. Una fuga che nel' frattempo è molto probabile visto che il nuovo presidente Jair Messias Bolsonaro, prima e dopo la recente elezione, ha concesso l'estradizione all'Italia.

Per motivare le sue istanze, il pm Silvio Pettengill Neto nei mesi scorsi aveva citato due indizi: una denuncia anonima, in base alla quale l'ex terrorista avrebbe avuto "un piano di fuga", e una procura conferita da Battisti il 20 aprile 2018 affinché un suo amico, Magno de Carvalho, potesse movimentare il suo conto bancario.

Il giudice del terzo Tribunale penale di Campo Grande, Bruno Cezar da Cunha Teixeira, valutò che le prove erano insufficienti per l'arresto e negò la prima richiesta avanzata lo scorso aprile da Pettengill Neto.

A maggio il pm decise allora di ricorrere in appello, chiedendo al Tribunale regionale federale (Tfr-3) di ordinare l'arresto di Battisti, e al giudice di Campo Grande di farlo monitorare con una cavigliera elettronica, obbligandolo a comparire mensilmente davanti alla giustizia e proibendogli di uscire dalla città in cui risiedeva.

Le argomentazioni presentate dal pubblico ministero erano le stesse: notizie di un piano di fuga e una sospetta procura in nome di un amico dell'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac). Anche questa seconda richiesta del pm venne però respinta sia dal giudice di Campo Grande, il 6 agosto, sia dal Trf-3 poco più di un mese fa, l'11 novembre.

In entrambi i casi i togati interpellati ritennero che il pubblico ministero non aveva fornito prove sufficienti per poter procedere con le misure restrittive nei confronti di Battisti.

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