Estero

'Quella rabbia era giusta': Macron aumenta i salari minimi

Secondo Le Monde, le misure annunciate ammonterebbero a circa 10 miliardi di euro: a rischio la traiettoria sui conti pubblici assunta da Parigi con l'Ue?

Messaggio alla nazione (Keystone)
10 dicembre 2018
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Emmanuel Macron ammette che la collera dei francesi è in parte giusta. E apre ad una svolta sociale per superare lo "stato di emergenza" e rilanciare il potere d'acquisto dei suoi cittadini promettendo da subito misure di sostegno. A cominciare dall'aumento degli stipendi minimi di 100 euro a partire da gennaio 2019. Nel messaggio di 13 minuti trasmesso dall'Eliseo, all'indomani di un altro week-end di proteste e devastazioni a Parigi e in altre città del Paese, il capo dello Stato ha prima condannato le violenze, assicurando massima intransigenza con i casseurs. Poi, ha annunciato una serie di misure immediate e concrete per rispondere alle legittime rivendicazioni della stragrande maggioranza di casacche gialle pacifiche.

"Non dimentico - ha detto nel videomessaggio a reti unificate - che c'è una collera, un'indignazione, che molti francesi possono condividere" e che "ritengo giusta per molti aspetti. Senza dubbio, non abbiamo saputo fornire una risposta, mi assumo la mia parte di responsabilità", ha dichiarato, osservando che nelle proteste e nei blocchi del Paese stanno riemergendo "40 anni di malessere". Come a dire, non solo i 18 mesi da lui condotti all'EliseoParziale ammenda anche per il suo linguaggio a volte un po' sprezzante e brutale, riconoscendo che le sue parole possono aver "ferito qualcuno". Come quando disse che in Francia ci sono "quelli che hanno successo e quelli che non sono niente" o che per trovare un lavoro basta "attraversare" la strada.

"Tutti insieme - ha assicurato Macron - ce la possiamo fare", decretando lo "Stato d'urgenza economico e sociale", spingendo per una "Francia del merito e del lavoro" e che "possa vivere degnamente" della propria attività, sfoderando tre principali misure che vanno dritte al portafogli dei connazionali: l'aumento del salario minimo di 100 euro al mese dal 2019, la detassazione, dalla stessa data, degli straordinari, nonché l'annullamento della contribuzione sociale generalizzata per i pensionati che guadagnano meno di 2mila euro al mese ("Lo sforzo richiesto era troppo importante", ha detto). Quindi l'appello agli imprenditori di Francia a versare un bonus di fine anno ai dipendenti, che sarà interamente detassato.

Secondo Le Monde, le misure sociali e fiscali di Macron, a cui si aggiunge anche l'annullamento dell'ecotassa sul carburante sospesa per almeno un anno la settimana scorsa, potrebbero ammontare a circa 10 miliardi di euro. Se fosse confermata, questa somma comprometterebbe la traiettoria sui conti pubblici assunta da Parigi con l'Ue. Il deficit al 2,8% nel 2019 appare "fuori portata" e anche il tetto del 3% "non è più garantito", scriveva il giornale questa mattina, prima dunque, che il presidente dettagliasse le misure. Secondo fonti dell'esecutivo, "ripassare al di sopra del 3% non è più un tabù".

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