Estero

Il Regno Unito lascerà l'Ue il 29 marzo

Il verdetto della Corte Europa non sposta i piani del governo britannico. Mentre c'è chi ci riprova chiedendo un referendum bis

(foto Keystone)
10 dicembre 2018
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Londra ha preso atto che la Corte Europea le riconosce il diritto unilaterale di revocare la Brexit. Questa sentenza, però, "non altera il referendum del 2016, né la chiara volontà del governo di assicurare che il Regno Unito lasci l'Ue il 29 marzo", ha affermato il ministro dell'Ambiente, Michael Gove, commentando il verdetto. "Noi non vogliamo restare nell'Ue - ha puntualizzato Gove -: 17,4 milioni di persone hanno mandato un messaggio chiaro. E questo significa che lasceremo anche la giurisdizione della Corte di Giustizia Europea".

Dal fronte dell'opposizione, la sentenza ha suscitato reazioni positive: fra le prime quella della first minister di Edimburgo e leader dell'Snp, il partito indipendentista scozzese, Nicola Sturgeon, la quale auspica ora una richiesta di "estensione" dei termini negoziali previsti dall'articolo 50, per convocare un secondo referendum e, in caso di risultato inverso rispetto al 2016, rinunciare alla Brexit. Il governo continua peraltro a escludere ad oggi il referendum bis, come Gove ha confermato definendo "irrilevante" il verdetto della Corte rispetto all'iter di uscita dall'Ue.

La premier Theresa May ha affidato proprio al ministro dell'Ambiente, 'brexiteer' convinto e capofila della campagna referendaria pro-Leave nel 2016, l'incarico chiave di chiudere la quinta giornata del dibattito alla Camera dei Comuni sull'accordo di divorzio raggiunto con Bruxelles, nel tentativo di convincere all'ultimo minuto i non pochi ribelli Tory euroscettici. Un tentativo quasi disperato alla vigilia del voto di ratifica parlamentare in agenda domani.

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