Estero

Passi per un voto di sfiducia alla premier Theresa May

Gran Bretagna: smentite le voci di dimissioni del ministro dell'ambiente, Michael Gove

16 novembre 2018
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A tutti i componenti del governo britannico è stato chiesto di annullare qualsiasi impegno per oggi e rientrare a Londra. Lo riferisce Sky News, citando una fonte vicine all'esecutivo, secondo la quale un voto di sfiducia alla premier Theresa May è a questo punto "probabile".

Intanto, il ministro per l'Ambiente britannico Michael Gove avrebbe rifiutato l'offerta della premier Theresa May di nominarlo ministro per la Brexit, prendendo il posto del dimissionario Dominic Raab.

Il diniego sarebbe arrivato dopo che la stessa May non gli avrebbe permesso di rinegoziare l'accordo siglato due giorni fa e che ha gettato nello scompiglio il governo del Regno Unito. Lo riporta la BBC, secondo la quale Gove starebbe addirittura considerando l'ipotesi di dimettersi dall'esecutivo. Ma poco fa dagli ambienti vicini al diretto interessato sono arrivate le smentite: niente dimissioni dal governo di Theresa May per il ministro dell'Ambiente, Michael Gove. L'annuncio di Gove ferma l'emorragia di esponenti "brexiteers" dall'esecutivo e delude i conservatori più ultrà nella corrente dei falchi. Mentre dalla presidenza del partito arriva un segnale di rassicurazione: May ha i numeri per "vincere" in caso di mozione di sfiducia alla sua leadership.

Ma la premier difende l'intesa 

"Ciò che stiamo facendo è negoziare un accordo che ci permetterà di riprendere il controllo dei nostri confini e di mettere fine alla libertà di movimento una volta per tutte, nonché di riprendere il controllo sui nostri soldi, una vasta somma di denaro che non sarà più versata all'Ue ogni anno". Così Theresa May è tornata a difendere oggi la bozza d'intesa sulla Brexit in un filo alla Radio Lbc.

La premier conservatrice, nonostante le manovre interne al partito per un voto di sfiducia contro la sua leadership, si è mostrata sicura di poter restare in sella. E anche di riuscire a ricomporre alla fine i ranghi Tory in parlamento nel voto conclusivo sull'intesa con Bruxelles. Mentre ha ammesso di non poter dare oggi le stesse garanzie per "tutti i deputati" del Dup, piccola forza alleata della destra unionista nordirlandese.

La premier ha quindi respinto seccamente il paragone di un ascoltatore con Neville Chamberlain, l'uomo dell'appeasement col nazismo, mentre ha ipotizzato la nomina di un nuovo ministro per la Brexit domani o nei prossimi giorni.

Proseguono i negoziati Ue-Gan Bretagna proseguono 

Proseguono i negoziati tra l'Unione europea ed il Regno Unito sulla dichiarazione politica per la partnership futura. Lo conferma il portavoce della Commissione europea Alexander Winterstein. Le trattative sul documento, sei pagine in tutto, e al momento piuttosto generico, andranno avanti nel fine settimana.

Secondo quanto spiegato ieri dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, e riconfermato oggi da fonti diplomatiche europee, dopo la riunione dei 27 ambasciatori (Coreper), l'Ue punta a chiudere un accordo con Londra sul documento entro martedì per un endorsement politico al vertice straordinario del 25 novembre, assieme all'intesa sul divorzio.

L'atmosfera in cui i team negoziali stanno lavorando, nonostante quanto avviene a Londra, viene descritta come 'business as usual'. Intanto per lunedì mattina è previsto anche un Consiglio affari generali a 27 sui documenti.

(Ats)

 

 

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