Estero

'El Chapo un capro espiatorio'

Inizio col botto al processo newyorkese all'ex signore della droga messicano. La difesa: 'Non è il leader del cartello di Sinaloa'

14 novembre 2018
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Le dichiarazioni di apertura nel processo a New York contro l'ex signore della droga messicano Joaquin 'El Chapo' Guzman sono iniziate e la difesa sostiene che lui non è il leader e la mente del cartello Sinaloa, ma solo un "capro espiatorio".

Secondo l'avvocato Jeffrey Lichtman la vera mente criminale è Ismael 'El Mayo' Zambada, attuale numero uno del Sinaloa, che ha descritto come "il più grande trafficante di droga messicano". "Zambada è stato autorizzato a operare negli ultimi 55 anni perché paga per farlo", ha aggiunto Lichtman: "Corrompe l'attuale presidente del Messico e ha corrotto in buona misura anche quello precedente".

I pubblici ministeri hanno descritto ai membri della giuria alcuni degli atti più feroci di Guzman, insieme alle sue armi preferite. "C'è per esempio una pistola incastonata di diamanti con le sue iniziali e un AK-47 placcato in oro", ha detto il procuratore federale Adam Fels.

Il quale ha raccontato come Guzman avrebbe ordinato di colpire i propri cari e usato un piccolo esercito privato composto da centinaia di uomini "armati di fucili d'assalto" per eliminare i suoi rivali. "Ha ordinato ai suoi sicari di localizzare, rapire, torturare e uccidere i rivali - ha precisato - Nemmeno i membri della sua famiglia erano immuni. Per esempio ha ordinato l'omicidio di uno dei suoi cugini semplicemente perché sospettava che cooperasse con le autorità".
 
 

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