Estero

L'Assia schiaffeggia Angela Merkel

Nuovo crollo elettorale per il partito della cancelliera, che però riesce a conservare il potere nella regione di Francoforte. L'estrema destra triplica i voti.

28 ottobre 2018
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Le urne dell'Assia danno l'ennesimo schiaffo alla cancelliera tedesca Angela Merkel, come ampiamente previsto dai sondaggi: l'Unione cristiano democratica (Cdu) perde oltre dieci punti, tocca il risultato peggiore dal 1966 e vede trionfare gli alleati Verdi. Eppure i primi dati non configurano un terremoto politico e la Cdu si sforza subito di contenere i temuti contraccolpi sul governo a Berlino. Che si misureranno comunque a partire da lunedì.

L'uscente Volker Bouffier, fedelissimo della cancelliera, continuerà a governare la regione di Francoforte e nel suo bilancio chiarisce subito che nessuna coalizione potrà essere fatta contro la Cdu. Proprio come in Baviera, potrebbe anche non servirgli un terzo alleato, nonostante le avance dei liberali.

Ancora una volta i veri sconfitti della serata sono i socialdemocratici dell'Spd, che tuttavia trattano il risultato con cautela. Chiedono che l'Unione smetta di litigare (un modo implicito per puntare il dito contro Horst Seehofer, il ministro bavarese che ha mandato in crisi il governo due volte in pochi mesi) e annunciano verifiche sulla possibilità di continuare a lavorare insieme. Ma non è una vera messa in discussione della Grosse Koalition.

Anche perché, se l'alleanza saltasse davvero, lo scenario più plausibile sarebbe il voto, che in questa fase potrebbe rivelarsi fatale per il partito di Andrea Nahles e Olaf Scholz. Di fronte a una caduta di quasi 11 punti - stando alle prime proiezioni, la Cdu avrebbe il 27,2% (nel 2013 presero il 38,3%) - Bouffier ha saputo immediatamente guardare il bicchiere mezzo pieno: "È una serata dai sentimenti contrastanti. È doloroso pensare ai voti perduti, ma abbiamo anche visto che lottare vale la pena. Avevamo due obiettivi: restare la prima forza politica del Land e ottenere che nessuna coalizione fosse possibile contro di noi. Li abbiamo raggiunti entrambi".

Esultano nelle stesse ore gli ecologisti, dati al 19,6% (11,1%): "L'Assia non è mai stata così verde prima d'ora", ha affermato Annalena Baerbock, che condivide la presidenza con Robert Habeck.

Di "sconfitta amara" ha parlato invece il candidato di punta dei socialdemocratici, Thorsten Schäfer-Gümbel, che ha visto il partito scivolare al 19,6% (dal 30,7% del 2013), in un testa a testa con i Verdi, che si confermano tendenzialmente in grado di diventare seconda forza politica tedesca.

Fra i vincitori indiscussi della serata c'è poi l'ultradestra dell'Alternativa per la Germania (Afd), che entra nel parlamentino del Land (ed è presente così in tutti e 16) con un risultato a due cifre, il 12,8% (l'altra volta fallì l'obiettivo e restò al 4,1%).

Chiuse le urne in Assia, i problemi tornano adesso a Berlino, dove i partiti della Grosse Koalition dovranno elaborare la punizione subita dall'elettorato.

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