STATI UNITI

Strage in sinagoga a Pittsburgh, 29 i capi d'accusa

Il killer, ferito e piantonato in ospedale, è un estremista di destra. Per l'Fbi si è trattato di un crimine d'odio. Il bilancio è di almeno 11 morti

Keystone
28 ottobre 2018
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Entra in sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, nel sabato di preghiera gridando "gli ebrei devono morire" e fa una strage: almeno undici morti e diversi feriti, di cui quattro agenti di polizia. Il killer, Robert Bowers, bianco 46enne, è un estremista di destra attivo sul social media popolare fra l'ultradestra Gab. Al momento è in ospedale ferito, sotto custodia della polizia. L'inchiesta è ora nelle mani dell'Fbi in quanto il massacro è stato classificato come crimine d'odio. Robert Bowers e’ stato formalmente accusato: nei suoi confronti sono stati presentati 29 capi d’accusa.

Dura la condanna di Donald Trump, che parla di "odio terribile negli Stati Uniti" e afferma che "non ci deve essere nessuna tolleranza per l'antisemitismo in America". Per crimini come questi - dice il presidente - dovrebbe esserci la pena di morte: le leggi al riguardo dovrebbero essere rafforzate. All'interno della sinagoga "non c'erano protezioni", probabilmente se ci fossero state delle guardie armate il risultato sarebbe stato diverso, lo avrebbero fermato, aggiunge il tycoon.

La sparatoria è un "assalto alla nostra libertà di religione" gli fa eco il vicepresidente Mike Pence. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu parla di "orrenda brutalità antisemita" e si dice "affranto e sbigottito dall'attacco omicida", mentre l'Anti-Defamation League, l'organizzazione ebraica internazionale, sostiene che quello alla sinagoga di Pittsburgh è l'attacco più sanguinoso contro la comunità ebraica nella storia degli Stati Uniti, con il maggior numero di vittime.

E di fronte al sabato di morte si esprime anche la First Lady: "la violenza deve fermarsi. Che Dio benedica, guidi e unisca gli Stati Uniti", twitta Melania che non interviene mai nelle vicende pubbliche. E la figlia del presidente, Ivanka, convertita all'ebraismo, la segue: "tutti i buoni americani sono a fianco agli ebrei nell'opporsi ad atti di terrore e condividono l'orrore e il disgusto per il massacro di Pittsburgh".

Il massacro arriva a 10 giorni dalle elezioni di metà mandato e conferma – per coincidenza o no – il clima infuocato che si respira negli Stati Uniti dopo i 13 pacchi bomba inviati a esponenti democratici.

La polizia descrive all'interno della sinagoga una scena orribile, "una delle peggiori che abbia mai visto. E in passato sono stato anche in luoghi di sciagure aeree", dice Wendell Hissrich, direttore della sicurezza pubblica di Pittsburgh. Una scena cruda e violenta che spinge le autorità alla massima cautela sui numeri delle vittime: la polizia si limita a parlare ufficialmente di 6 feriti senza alcun accenno al numero dei morti. Secondo fonti vicine alla polizia, e citate dai media americani, il bilancio è ben più pesante: almeno 11 morti.

Sul killer trapelano le prime informazioni. Bianco e barbuto, 46anni, vestito con un paio di jeans e un giacchetto verde: è entrato così in sinagoga. Mentre sparava all'impazzata – secondo ricostruzioni – urlava slogan antisemiti, e avrebbe continuato a farlo anche davanti alla polizia. Bowers avrebbe sparato agli agenti continuando a gridare, poi si sarebbe arreso perché ferito.

Il suo profilo su Gab è stato cancellato, ma gli archivi dei suoi post rivelano commenti antisemiti, fra i quali la scritta "gli ebrei sono figli di Satana". In quello che sembra il suo ultimo post prima della sparatoria, Bowers scriveva: all'organizzazione no profit Hebrew Immigrant Aid Society "piace portare invasori per uccidere la nostra gente. Oggi vado. Sono stanco di vedere la mia gente macellata". Poi alle 9.45 del mattino nell'area residenziale di Squirrel Hill, a Pittsburgh, ha aperto il fuoco nella sinagoga "The Tree Life". Ferito Bowers è ora in ospedale e non e' chiaro se sia intenzionato a collaborare con le autorità.
 
 

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