Estero

In Giappone si dichiara 'guerra' alla plastica

L'obiettivo è ridurre i quantitativi di un quarto entro il 2030. Il Paese oggi è il secondo al mondo per consumo di materie plastiche dietro gli Stati Uniti

(foto Ti-Press)
22 ottobre 2018
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Una riduzione del 25 per cento entro il 2030 e l'obbligo per le attività commerciali di far pagare l'uso delle buste. In Giappone il ministro dell'ambiente ha fissato le regole per limitare l'uso della plastica.

In base alla bozza del governo presentata al Consiglio nazionale per il monitoraggio dell'ambiente, oltre alle nuove norme sul riciclo dei prodotti in plastica, verranno aggiunte due milioni di tonnellate all'anno di biomasse vegetali entro il 2030 - per accelerare il ritorno della CO2 in atmosfera, un livello di 50 volte superiore ai valori attuali. L'esecutivo ha inoltre presentato un piano per il riciclo o il riutilizzo del 100 percento dei contenitori di plastica entro il 2035, tramite il loro incenerimento per lo sviluppo di energia termica.

Lo scorso giugno il governo di Tokyo era stato criticato al termine dell'incontro del G7 in Canada, dopo essersi rifiutato di aderire al trattato per il controllo dell'inquinamento della plastica negli oceani. Per tale ragione il ministero dell'ambiente nipponico si era detto disponibile ad aggiornare gli obiettivi ed eventualmente superare i target numerici del trattato.

Il Giappone è il secondo Paese per consumo pro capite di plastica, dietro gli Stati Uniti. In media ogni singolo cittadino usa dalle 300 alle 400 buste all'anno.

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