Estero

Berlino, i migranti provvedano a se stessi per 6 mesi

Il governo Merkel trova l'accordo per la legge sull'immigrazione che permetterà alla Germania di accogliere forza lavoro qualificata dai paesi extra-Ue

2 ottobre 2018
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Dopo una ripresa settembrina zoppicante, il governo Merkel torna in pista e si mostra in grado di saper prendere decisioni importanti. Dopo mesi di confronto ed al termine di un round negoziale durato un'intera notte il governo della Grosse Koalition ha portato a casa un doppio risultato: un accordo per varare una legge sull'immigrazione che permetterà alla Germania di accogliere forza lavoro qualificata dai paesi extra-Ue e un pacchetto di misure sul diesel allo scopo di evitare i divieti di circolazione nelle città tedesche.

La legge sull'immigrazione, uno dei punti sui quali ci si era accordati nel contratto di coalizione, risponde a una doppia esigenza: gestire l'immigrazione legale dai paesi extra-Ue e soddisfare la cronica mancanza di manodopera qualificata che affligge l'economia tedesca da anni.

Secondo il testo dell'accordo, sulla base del quale verrà ora messo a punto il testo di legge, potranno arrivare in Germania per cercare lavoro tutti coloro che abbiano un qualche tipo di formazione specializzata - dall'installatore di caldaia al panettiere - e siano in grado di padroneggiare il tedesco, almeno nell'ambito del proprio lavoro.

Avere già un lavoro nel paese non sarà più un prerequisito per entrare, ma bisognerà dimostrare di poter provvedere a se stessi per il periodo di tempo necessario alla ricerca del lavoro, per un massimo di sei mesi, in modo da evitare il cosiddetto "turismo sociale" ovvero la migrazione all'unico scopo di beneficiare del welfare tedesco. In ultima istanza saranno le ambasciate nel mondo a decidere se il candidato avrà o meno i requisiti per ricevere il visto.

La legge dovrebbe rimanere in vigore 5 anni, ha specificato il ministro degli interni Horst Seehofer. Per "evitare gli errori degli anni sessanta e settanta" servirà "gestire la problematica dell'immigrazione in maniera proattiva", ha aggiunto il ministro dell'economia Peter Altmaier. Saranno necessari sforzi, da parte di tutti per favorire l'integrazione, e con questo si intende imprese, camere di commercio e Goethe Institut, ha specificato il ministro.

Dal canto suo il mondo dell'economia plaude all'iniziativa del governo, attesa da tempo. Resta ancora aperta una questione politica delicata, riguardo quei richiedenti asilo in Germania da anni, con un'occupazione stabile e un buon livello di integrazione, a cui è stata rifiutata la domanda d'asilo. Al momento sono "tollerati" e il partito socialdemocratico vorrebbe per loro un "cambio di corsia", da richiedente asilo a migrante economico, ma la Csu è fermamente contraria.

Nelle stesse ore in cui si discuteva della legge sull'immigrazione, il ministro dei trasporti, Andreas Scheuer, e la ministra dell'ambiente, Svenja Schulze, hanno licenziato un pacchetto di misure per impedire il divieto di circolazione ai vecchi diesel. La novità più importante è che gli automobilisti a gasolio euro 5 delle 14 città colpite dal blocco del traffico potranno scegliere se usufruire delle permute offerte dalle case automobilistiche oppure se far modificare la propria auto con catalizzatori.

Quest'ultima opzione dovrebbe essere a costo zero per gli automobilisti, e sostenuta economicamente dai produttori, ma i colossi dell'auto nicchiano. Non è chiaro quindi quanto l'ipotesi di modifiche tecniche sia realistica, o quanto sia una dichiarazione d'intenti politica destinata a rimanere sulla carta.Berlino

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