INGHILTERRA

(Falso) allarme Novichok, 'una burla di cattivo gusto'

È il sospetto della polizia britannica dopo l'allarme lanciato domenica a seguito di un misterioso malore in un ristorante italiano. Intossicazione esclusa

Domenica sera l'allarme (Keystone)
20 settembre 2018
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Prende una piega fra il bizzarro e il farsesco la vicenda del nuovo fantomatico allarme Novichok che domenica sera ha seminato il panico a Salisbury: storica e (finora) appartata cittadina del sud d'Inghilterra già teatro a inizio marzo del tentato avvelenamento nervino dell'ex spia doppiogiochista russa Serghiei Skripal e di sua figlia Iulia.

La polizia britannica sospetta infatti questa volta una burla di cattivo gusto, un possibile inganno truffaldino, dietro il misterioso malore denunciato da Anna Shapiro e Alex King, moglie e marito, la coppia di sedicenti vittime smascherate adesso nei panni d'instancabili cacciatori di pubblicità.

I due sono stati dimessi ieri dall'ospedale. E i medici hanno escluso che fossero stati intossicati non solo da un un agente di tipo Novichok, come quello che risulta essere stato usato nel caso Skripal, ma anche da altre sostanze: incluso il veleno per topi a base di stricnina che essi stessi avevano tirato in ballo. Di qui la decisione della Wiltshire Police di far virare l'indagine verso la pista di un'ipotetica simulazione: con tanto d'interrogatori delle due presunte parti offese.

La prima a essere sentita è stata la Shapiro, vistosa ex modella 30enne di radici russo-sovietiche, ma naturalizzata dapprima israeliana e quindi britannica, la quale in un'intervista corredata da foto osé che s'era affrettata concedere al sensazionalista Sun di Rupert Murdoch (intervista nel frattempo cancellata alla chetichella dal sito del giornale) aveva tentato di accreditarsi come figlia d'un generale a riposo dell'esercito russo e niente meno che come potenziale bersaglio di Vladimir Putin in persona.

Era stata lei del resto a lanciare l'allarme l'altra sera, nel ristorante di cucina italiana Prezzo di Salisbury, esibendosi in una sorta di attacco isterico e raccontando d'aver trovato suo marito in bagno che schiumava dalla bocca, fino a indurre polizia e servizi d'emergenza locali - dati i precedenti - a lanciare una allerta "grave" e a isolare per qualche ora l'intera zona. Salvo poi suscitare dubbi a catena al momento della repentina comparsata sul Sun - sotto l'improbabile titolo 'Putin mi voleva uccidere con un veleno per ratti' - accompagnata dalla denuncia, non sorretta dal minimo elemento concreto, d'esser stata bollata da Mosca come "spia" e "traditrice" solo per aver rinunciato al passaporto russo circa 12 anni fa e frequentato a Londra diversi "uomini d'affari".

Uomini come King, inglese 42enne sposato di recente, la cui biografia si rivela in effetti non meno interessante (e non più attendibile) di quella di lei. Faccendiere con precedenti penali e un arresto alle spalle, l'uomo fu fra l'altro autore già nel 2006 di una 'beffa' ai danni del principe Carlo, quando riuscì a intrufolarsi fra gli attori del cast a un ricevimento dopo la prima di un film. Allora disse d'averlo fatto per una scommessa da 10.000 pound con l'amico Ed Davenport, finanziare-festaiolo condannato in passato per frode. Stavolta chissà.

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