Estero

Abusi nella chiesa olandese, 'casi già affrontati'

La replica alle accuse: gran parte delle informazioni sono state rese pubbliche nel 2011 dopo indagini avviate dalla chiesa cattolica. 'Importante che si faccia luce'

Ti-Press
17 settembre 2018
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"La Chiesa in Olanda è impegnata da anni nella lotta contro gli abusi sessuali su minori e ha adottato misure rigide perché non si verifichino mai più: le ultime notizie diffuse sulla questione riguardano casi del passato già affrontati". È in sintesi la risposta della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi all'articolo del quotidiano olandese NRC (Nieuwe Rotterdamsche Courant), che fa i nomi di una ventina di vescovi e due cardinali accusati di aver coperto gli abusi nel Paese lungo 65 anni, tra il 1945 e il 2010: quattro presuli, già deceduti, avrebbero compiuto abusi.

Gran parte delle informazioni – sottolinea la nota, rilanciata da Vatican News – erano già state rese pubbliche nel 2011 dopo le indagini avviate dalla stessa Chiesa cattolica. Molti degli accusati sono morti. Proprio a partire da questa inchiesta, la Chiesa olandese ha varato nel 2011 misure per prevenire e contrastare gli abusi. "Nel 2014 è stato adottato un Codice di condotta molto severo, rinnovato nel 2018 con l'inasprimento dell'obbligo di denunciare alla polizia un sospetto di abuso sessuale di un minore, anche nel caso di una parvenza di verità", rimarca la Chiesa olandese.

Interpellata dall'Agenzia Sir, Daphne van Roosendaal, che in seno alla Conferenza episcopale olandese è responsabile per il rapporto con i media per le questioni legate agli abusi, ha ribadito che le notizie non sono nuove e, a suo avviso, sono state pubblicate sull'onda del rapporto della Pennsylvania. La lista dei nomi deve essere verificata. Con i nuovi codici di comportamento, precisa, certi abusi non sono più possibili. E conclude: "È importante per la Chiesa che si faccia la verità e si faccia luce su tutto ciò che è avvenuto nella Chiesa ed è importante per le vittime che si faccia la verità".

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