Estero

Genova, un mese per la demolizione del ponte Morandi

Il sindaco Marco Bucci prova e dettare i tempi delle priorità a quasi 30 giorni dal crollo che ha provocato 43 vittime e centinaia di sfollati

Wikipedia
10 settembre 2018
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La data non c'è ancora, ma se arriveranno tutte le autorizzazioni, la demolizione di quello che resta del ponte Morandi inizierà "a fine mese". O, al massimo, la "prima settimana di ottobre". Il sindaco Marco Bucci prova a dettare i tempi delle priorità di Genova, a quasi un mese dal crollo.

E, mentre proseguono le polemiche sulla ricostruzione tra il governatore della Liguria Giovanni Toti e il Movimento 5 Stelle, entra nel vivo l'inchiesta della procura con i primi interrogatori. Davanti ai magistrati Enrico Valeri, il geometra di Autostrade che ha escluso pressioni sul Cesi (Centro elettrotecnico sperimentale italiano, società di consulenza ingegneristica) per ammorbidire lo studio del 2016 sull'infrastruttura. "Abbiate fiducia", è il messaggio del procuratore capo Francesco Cozzi ai parenti delle 43 vittime e agli sfollati. "E' come se la tragedia - dice - fosse successa a noi e ai nostri parenti".

Nel giorno in cui vengono annunciate le iniziative che alle 11.36 di venerdì, a un mese esatto dalla tragedia, fermeranno il capoluogo genovese, la demolizione continua ad essere, con sfollati e viabilità, una delle maggiori preoccupazioni. I vigili del fuoco hanno effettuato oggi i sopralluoghi per l'installazione - sempre venerdì - dei sensori, indispensabili per consentire agli sfollati di rientrare nelle case a riprendersi oggetti ed effetti personali. "La priorità sono gli sfollati, dare la casa a tutti - sottolinea il sindaco Bucci -. Mancano una ventina di famiglie su 250. Per il fine settimana le avremo piazzate tutte. Poi c'è la mobilità e poi, ovviamente, dobbiamo demolire il ponte e ricostruirlo".

Tema, quest'ultimo, su cui restano alte le tensioni politiche. "Avete sentito Autostrade? Siamo responsabili ma non colpevoli, è una supercazzola", sostiene il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, che ribadisce l'intenzione di nazionalizzarle d'accordo con il vicepremier leghista Matteo Salvini. "Nella mozione che abbiamo votato in Parlamento è prevista nel futuro una gestione pubblica", insiste il leader Cinque Stelle, che annuncia per la fine della settimana o l'inizio della prossima il "decreto urgenze". Ed è categorico sulla ricostruzione del ponte: Autostrade - dice - "ci metta i soldi ma non tocchi una pietra".

"Autostrade ha il dovere, oltre che il diritto, di ripristinare il ponte e in questo solco si sono mosse le istituzioni locali", tuona il governatore Toti. "Se il Governo ci sarà a fianco con efficacia e efficienza sono pronto a ascoltare qualsiasi idea. Se le battaglie politiche dovessero ritardare anche di soli cinque minuti l'apertura di quel cantiere, mi vedrebbero ferocemente contrario", sottolinea il presidente della Regione Liguria, invitando il governo a mettere da parte lo spirito velleitario a favore della pragmaticità.

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