Estero

Immagini esplicite della fidanzatina su WhatsApp. 8 minori denunciati

È accaduto a Lucca, dove un ragazzo ha condiviso con amici e compagni foto e video sessualmente espliciti

24 agosto 2018
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Sulla chat degli amici, forse di quelli più vicini, compagni di gioco e non solo, ha condiviso le immagini e i filmati della fidanzatina 14enne, ritratta in atteggiamenti erotici e sessualmente espliciti. Ben presto il video su WhatsApp è diventato virale e ha iniziato a circolare in tutta la Lucchesia, senza la possibilità che qualcuno lo fermasse, diffondendosi fino alla chat della scuola della ragazzina. Ora il ragazzo, con 8 coetanei, tutti minorenni, è stato denunciato alla procura del tribunale dei minori di Firenze, per divulgazione di pornografia minorile. Una storia come tante altre nel recente passato dove la vittima principale è senza dubbio la ragazzina, che di quelle immagini che giravano sui social non sapeva niente. Magari le aveva date lei al suo fidanzatino come 'pegno di amore' o, forse, neppure sapeva che lui le aveva 'rubate'. Ma vittima è anche il ragazzo che con i coetanei, come hanno accertato i carabinieri che hanno condotto le indagini, hanno dimostrato di non avere la capacità di controllare gli strumenti informatici che la tecnologia mette a loro disposizione, e di non avere la capacità di comprendere quale effetto potesse avere per la vittima il loro comportamento.

Le indagini dei carabinieri sono partite nel febbraio scorso, dopo alcune notizie 'confidenziali' arrivate agli stessi militari e hanno avuto un'accelerazione dopo la denuncia della madre della 14enne alla quale, evidentemente qualcuno ha riferito di ciò che stava succedendo. I carabinieri hanno accertato che il ragazzo aveva diffuso le immagini e, ascoltando con molta discrezione numerosi altri ragazzi, hanno raccolto elementi che hanno permesso di ricostruire la catena delle pubblicazioni sui sociale e le responsabilità di altri 8 minori, tutti tra i 16 e i 17 anni, fino alla denuncia.

La procura del tribunale dei minori oltre alle indagini, ha aperto procedimenti civili a tutela sia della vittima che degli indagati, con il coinvolgimento dei servizi sociali, al fine di guidare i minori e i loro genitori a comprendere in pieno le ragioni e gli effetti dei loro comportamenti, e soprattutto della necessità che l'educazione dei giovani, a ogni livello (familiare, scolastico, sportivo) non possa tralasciare il corretto utilizzo degli strumenti informatici, oggi in mano a ragazzi che non sanno comprendere le conseguenze dei loro comportamenti.

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