Australia

Domiciliari per l'arcivescovo che coprì un prete pedofilo

Lo ha stabilito la corte australiana di Newcastle tenendo in considerazione l'età, le condizioni mentali e fisiche dell'ex alto prelato di Adelaide

Keystone
14 agosto 2018
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L'ex arcivescovo di Adelaide Phillip Wilson ha evitato il carcere per aver occultato gli abusi sessuali a minori di un prete pedofilo nella regione di Newcastle, a nord di Sydney, negli anni 1970.

Il magistrato del tribunale locale di Newcastle ha stabilito oggi che Wilson, 67 anni, potrà scontare la pena detentiva di 12 mesi agli arresti domiciliari e non in carcere, in considerazione dell'età, delle sue condizioni mentali e fisiche e dell'assenza di precedenti penali.

Il magistrato ha citato un rapporto del locale ufficio correzionale, secondo cui le circostanze dell'ex arcivescovo lo rendono idoneo alla detenzione domiciliare e ha ordinato che questa sia scontata a casa della sorella presso Newcastle, per almeno sei mesi, quando sarà eleggibile per la libertà condizionata. La detenzione sarà sotto stretta supervisione e Wilson dovrà indossare un dispositivo di localizzazione come richiesto.

Il prelato ricorrerà in appello

Wilson, che è stato costretto dopo forti pressioni a dimettersi da arcivescovo di Adelaide, dopo essere diventato il più alto prelato cristiano al mondo a essere condannato per aver coperto un prete pedofilo, ha annunciato che presenterà appello contro la sentenza.

Il prelato era stato dichiarato colpevole lo scorso maggio per aver tenuto segreti gravi reati gli abusi sessuali su minori compiuti dal sacerdote James Fletcher già negli anni 1970, quando entrambi servivano nella diocesi di Maitland, presso Newcastle. Vi sono evidenze che egli fosse stato avvisato diverse volte nel 1976 delle azioni di Fletcher, che è morto in prigione a 65 anni nel 2006, un anno dopo la condanna a quasi otto anni per nove reati di pedofilia commessi tra il 1989 e il 1991. Nell'emettere la sentenza di condanna il 3 luglio scorso, il magistrato Robert Stone aveva detto che Wilson era motivato principalmente dal desiderio di proteggere la chiesa cattolica e che "non sono stati mostrati rimorso o contrizione da parte dell'imputato".

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