Estero

Progetto di legge sull'aborto: il Senato argentino respinge

L'iniziativa voleva superare la normativa attuale, che acconsente all'interruzione di gravidanza solo in presenza di stupro o pericolo per la vita della madre

(Nelle strade di Buenos Aires (Keystone))
9 agosto 2018
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Il Senato argentino ha respinto oggi con 38 voti contrari e 31 favorevoli un progetto di Legge sulla interruzione volontaria della gravidanza. Il voto di rigetto del provvedimento trasmesso dalla Camera, che lo aveva approvato in giugno di stretta misura, non è giunto inatteso ed era stato previsto da analisti e media fin da prima dello svolgimento del dibattito, cominciato ieri alle 10,30 locali (le 15,30 italiane). Si sono alternati al microfono nelle oltre 16 ore di dibattito 61 dei 72 membri che compongono il Senato, riflettendo la diversità delle opinioni e mostrando una prevalenza dei no fra i rappresentanti delle province settentrionali argentine e dei sì per quelle del centro e del sud del Paese.

Sfidando l'inclemenza meteorologica che ha segnato la giornata con temperature rigide e una pioggia leggera ma incessante, molte decine di migliaia favorevoli alla legge con al collo pañuelos (fazzoletti) verdi, ed anche un gran numero, anche se minore, di oppositori ad essa con fazzoletti celesti, hanno atteso l'esito del dibattito sotto gli ombrelli, lanciando slogan, ballando ed ascoltando musica di gruppi esibitisi su palchi sistemati all'aperto. Il principale elemento di novità della Legge appena respinta era la possibilità per tutte le donne di interrompere la gravidanza entro la 14/ma settimana, mentre con la normativa attuale, che si rifà al codice penale del 1921, autorizza l'aborto solo quando la gravidanza sia frutto di uno stupro o vi sia pericolo per la vita della madre. Inoltre, il progetto di legge prevedeva che l'aborto potesse essere eseguito in qualsiasi ospedale o clinica pubblica o privata, senza costo per l'intervento, le medicine e le eventuali terapie di appoggio.

In molteplici interventi i critici della legge hanno evocato la difesa della vita fin dalla concezione, in linea con la Chiesa cattolica, ma anche l'alto costo che la sua applicazione comporterebbe per le casse dello Stato. Secondo la legge argentina, il 'no' del Senato significa che per un anno non sarà possibile ripresentare una nuova legge sullo stesso tema. Inoltre il 2019 sarà un anno elettorale e quindi poco opportuno per l'esame di temi con un contenuto di forte tensione sociale.

 

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