Estero

Violentava il figlio e lo 'vendeva' ai pedofili su internet

Eclatante caso di pedofilia in Germania. La madre è stata condannata a 12 anni e mezzo di carcere

7 agosto 2018
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Il giudice ha affermato di avere di fronte una persona incapace di empatia e di capire quello che provano gli altri. Quindi ha pronunciato la sentenza: 12 anni di carcere per una donna, che insieme al compagno ha sistematicamente abusato e violentato il figlio, un bambino di 10 anni, costringendolo anche a prostituirsi, 'vendendolo' ai pedofili, contattati sulla darknet. La "rete scura" sul web, su cui le violenze venivano postate dopo essere state accuratamente riprese.

La decisione del tribunale di Friburgo in Brisgovia riguarda uno dei casi più agghiaccianti di pedofilia che la Germania ricordi, ma il caso non è chiuso. Resta da capire come sia stato possibile che, nonostante le segnalazioni e i sospetti dei servizi sociali, il bambino sia stato riaffidato alla coppia di Staufen (Baden-Württemberg). Sono stati due tribunali di famiglia a rimandarlo in quell'inferno, ritenendo il rischio cui sarebbe stato esposto minimale. Ed è chiaro quindi che qualcosa non ha funzionato anche fra le istituzioni addette al controllo.

La coppia, una donna di 48 anni e il compagno di 39, ha ammesso tutto, e ha fatto sapere di non voler ricorrere in appello. Ma nessuno dei due ha provato a motivare comportamenti così brutali, documentati anche dal materiale video. Secondo la legale che difende la vittima, Katja Ravat, "la madre non ha mostrato segni di pentimento". "Avrei voluto che dicesse qualcosa, per potere riferire al bambino almeno: le dispiace", ha affermato citata dai media tedeschi. In questi mesi, invece, la donna ha spedito solo tre cartoline dal contenuto "superficiale" a suo figlio.

Il bambino, che oggi ha 10 anni e che è stato dato in affidamento a un'altra famiglia, ha subito violenze anche dalla madre, che - come il suo partner - da ora in poi con lui non potrà più avere contatti. Ed è stato costretto alla prostituzione per due anni in ben 60 casi, con uomini intercettati attraverso darknet dentro e fuori dalla Germania.

Katja Ravat difende anche un'altra bambina, che all'età di tre anni fu violentata dalla stessa coppia. Il processo è durato otto settimane a ha visto condannare anche altre 6 uomini, fra cui uno svizzero e uno spagnolo, per le violenze pedofile connesse a questo caso. Gli inquirenti hanno però nel mirino almeno venti persone.

Il partner della donna, che dovrà scontare 12 anni di carcere e restare sotto sorveglianza anche successivamente, ha affermato di volersi sottoporre a una terapia. Lei invece, colpita da una sentenza di 12 anni e sei mesi - dovrà anche pagare 42'500 euro di risarcimenti danni al figlio - ha semplicemente taciuto. Secondo il giudice, nell'imputata, che oggi masticava una gomma durante la lettura del giudizio, sarebbe mancata ogni traccia di empatia, di coscienza o di capacità di percepire ciò che gli altri provano.

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