Estero

Pena di morte, il Nebraska: avanti col boia

Nel mondo reazioni antitetiche alla decisione di Papa Francesco di abolirla dal Catechismo della chiesa. La Francia plaude all'annuncio del pontefice

(Ti Press)
3 agosto 2018
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All'indomani dell'annuncio di Papa Francesco di abolire la pena di morte dal Catechismo della chiesa, le reazioni nel mondo sono sono contrastanti. Mentre la Francia plaude alla svolta decisa dal pontefice, il Nebraska inneggia al boia. 

Il Nebraska sfida il Papa

Il Nebraska sfida il Papa sulla pena capitale: dopo l’annuncio del pontefice che ieri l’aveva dichiarata "inammissibile" in tutti i casi, il governatore Pete Ricketts, lui stesso un cattolico, si prepara a dare luce verde alla prima esecuzione nel suo stato in 21 anni.

Ricketts, un repubblicano che nel 2016 attinse alla sua fortuna di famiglia per finanziare un referendum che ristabilì la pena di morte revocata l’anno prima dal Parlamento statale, ha espresso "rispetto" per la posizione del Papa, ma aggiunto che le esecuzioni restano "espressione della volontà del popolo e della legge del Nebraska". Il governatore ha definito il boia "uno strumento importante per proteggere la sicurezza pubblica" e dichiarato che "lo stato continuerà a eseguire le pene ordinate dai nostri tribunali".

Via libera dunque all’iniezione letale, fissata il 14 agosto, di Carey Dean Moore, condannato per omicidio di due tassisti nel 1979, e da ben 38 anni nel braccio della morte. È dal 1997 che il Nebraska non mette più a morte un detenuto: l’ultima volta fu con la sedia elettrica. Stavolta lo stato userà un cocktail di quattro farmaci tra cui il fentanyl, il potente oppiaceo sintetico al centro dell’emergenza stupefacenti, che peraltro non è mai stato testato in una esecuzione.

Contro Ricketts si sono intanto schierati i vescovi cattolici chiedendo ai fedeli di contattare le autorità per fermare la mano del boia. "La pena di morte – hanno dichiarato – non è più necessaria o moralmente giustificata in Nebraska". Nel 2015 le esecuzioni erano state al centro del dibattito politico. Il Parlamento statale aveva abolito la pena di morte rovesciando grazie a una inedita coalizione di democratici e repubblicani, il veto del governatore.

Il voto aveva fatto del Nebraska il primo stato controllato da repubblicani ad abolire la pena capitale dopo il North Dakota nel 1979. Ma la pausa era durata poco: l’anno dopo, anche grazie al sostegno di Ricketts, il 60 per cento degli elettori aveva revocato il bando per referendum.

 

La Francia plaude alla decisione del pontefice

"La Francia si rallegra della ferma opposizione alla pena di morte espressa dalla Santa-Sede, per cui si tratta di una 'misura inumana che ferisce la dignità della persona'": è quanto si legge in una nota diffusa a Parigi dal Quai d'Orsay, che oggi si congratula per il fatto che la Chiesa si impegni in "modo determinato, per l'abolizione della pena capitale ovunque nel mondo". "La Francia - si prosegue nella nota - è impegnata in modo determinato e costante per l'abolizione universale di questo castigo ingiusto, inumano e inefficace. Invita tutti gli Stati che applicano ancora la pena di morte a stabilire una moratoria in vista della sua definitiva abolizione". (Ats/Ansa/Red).

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