Estero

Trafficanti di hashish usavano la moda come nome in codice

Ventidue ordinanze di custodia cautelare in carcere in Italia. Undici persone sono ancora ricercate. Sequestrata una tonnellata di 'erba'.

(Ti Press)
5 luglio 2018
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Luis Vuitton era lo stupefacente più caro. Poi c’erano Lavazza, Cioccolata, Euro. Erano questi i "marchi" con cui i trafficanti internazionali di hashish, arrestati oggi dalla polizia italiana, suddividevano la droga. Gli agenti di Torino, insieme ai colleghi di Biella, Cuneo, Savona, Roma, Varese e Vercelli, hanno eseguito 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Undici persone sono ancora ricercate.

Le indagini della squadra mobile hanno preso il via nel 2016, dopo l’arresto di un marocchino sorpreso in Francia con 50 chili di marijuana e un’agenda piena di contatti italiani. Lo scorso agosto le manette sono scattate per Ati Azzedine, latitante marocchino intercettato sotto la Mole con una pistola e 30 chili di hashish. Gli inquirenti, grazie anche ai controlli straordinari del territorio disposti dal Questore di Torino, Francesco Messina, hanno così scoperto una rete di traffico di droga che riforniva le principali piazze della città. Lo stupefacente veniva importato dal Marocco e stoccato in diversi depositi, tra cui un garage in via Verolengo.

Le indagini hanno portato al sequestro di una tonnellata di hashish e 100mila euro in contanti. (Ansa)

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