Estero

Naufragio al largo della Tunisia, almeno 46 migranti morti

Due nuove tragedie nel Mediterraneo. In Turchia, affonda un motoscafo nel golfo di Antalya: nove annegati. Dramma anche in Tunisia.

(foto Keystone)
3 giugno 2018
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Sono 46 i corpi senza vita ripescati fino ad ora in seguito al naufragio al largo delle isole tunisine di Kerkennah. Lo ha riferito il ministero della Difesa tunisino. Mancherebbero all’appello una settantina di persone: secondo un superstite, a bordo dell’imbarcazione vi erano almeno 180 persone. In salvo ne sono state tratte 67.

Un sopravvissuto al naufragio al largo delle isole tunisine di Kerkennah ha dichiarato alla radio locale Mosaique Fm che a bordo dell’imbarcazione colata a picco, la cui capacità massima era di una settantina di persone, ce ne erano almeno 180. L’imbarcazione – ha spiegato – è salpata ieri sera intorno alle 20.30 e ha iniziato a imbarcare acqua fino ad inabissarsi. Secondo il testimone il numero di morti supera di gran lunga quello dei corpi finora ripescati.

Il tratto di mare antistante le isole Kerkennah fu il teatro l’8 ottobre 2017 di un altro naufragio, definito "tragedia nazionale" dal premier Youssef Chahed, nel quale 38 migranti tunisini persero la vita e altri 38 vennero soccorsi.

In quell’occasione un barcone di migranti diretti in Italia, venne speronato da una nave della marina tunisina. Per quei fatti la magistratura militare tunisina ha recentemente rinviato a giudizio per omicidio colposo e lesioni per ’imprudenza, negligenza e inosservanza delle norme’ il ’comandante’ del barcone e quello della nave militare, con l’accusa aggiuntiva per il primo di non aver evitato la collisione e di non essersi conformato ad un ordine dell’autorità in acque territoriali nazionali mentre per il secondo è scattata anche l’accusa di violazione delle regole militari.

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