Estero

Germania, nuovo stop all'estradizione di Puigdemont

I giudici dello Schleswig Holstein hanno di nuovo respinto le accuse di ribellione mosse contro l'indipendentista catalano da Madrid

Keystone
22 maggio 2018
|

Dalla Germania arriva un nuovo duro colpo alla strategia spagnola contro Carles Puigdemont: i giudici dello Schleswig Holstein hanno di nuovo respinto le accuse di ribellione mosse contro di lui da Madrid, nonostante le rinnovate pressioni della procura tedesca.

Il nuovo schiaffo europeo alla linea della giustizia spagnola interviene mentre continua a crescere la tensione fra Madrid e il nuovo President indipendentista Quim Torra.

Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha bloccato l’entrata in funzione domani del nuovo Govern perchè Torra ha nominato 4 ex-ministri del presidente deposto Puigdemont in carcere preventivo a Madrid e in esilio a Bruxelles. Tutti accusati come Puigdemont di ribellione – pene fino a 30 anni di carcere – per avere pacificamente portato avanti il progetto politico dell’indipendenza. Sono 9 in tutto i leader catalani detenuti, 5 in esilio in Europa.

Il castello accusatorio del giudice Pablo Llarena è contestato anche in Spagna, soprattutto perché il reato di ribellione implica che ci sia stata violenza, e per l’ostinazione del magistrato a mantenere in carcere i leader catalani. Eppure il ’proces’ è stato sempre pacifico e per questo la corte dello Schleswig Holstein che deve pronunciarsi sulla richiesta di estradizione contro Puigdemont già il mese scorso aveva dichiarato ’non ammissibile’ questa accusa.

La procura tedesca che rappresenta gli interessi spagnoli era tornata alla carica e aveva chiesto ai giudici di riconsiderare la decisione e di rimettere in carcere Puigdemont. Ottenendo un doppio ’nein’. Il tribunale ha negato l’arresto e di nuovo respinto l’accusa di ribellione, accettando di portare avanti la procedura solo sulla imputazione minore di malversazione. per il presunto uso di denaro pubblico per il referendum di indipendenza del 1 ottobre.

La nuova bocciatura tedesca interviene pochi giorni dopo quella belga sulle richieste di estradizione spagnole contro i tre ex-ministri di Puigdemont in esilio a Bruxelles. E rende ancora più imbarazzante per Madrid giustificare in Europa il fatto che 9 leader politici catalani siano sempre in carcere. Oggi Llarena ha di nuovo negato a Jordi Turull e Josep Forn, nominati ministri da Torra, la libertà condizionale per poter assumere l’incarico.

Rajoy intanto ha bloccato la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale catalana – che controlla dato che la Catalogna è sempre commissariata da Madrid – del decreto di nomina del nuovo Govern con l’appoggio degli altri due partiti spagnoli unionisti Psoe e Ciudadanos. Torra minaccia azioni legali e accusa Rajoy di violare la legge.

La situazione, in un clima di forte crescita del nazionalismo spagnolo anti-catalano, crea preoccupazione per la convivenza in Catalogna. Tre simpatizzanti indipendentisti sono stati aggrediti e feriti a Canet del Mar da una ventina di unionisti incappucciati. Fra i quali la polizia ha identificato membri della Falange franchista e di Ciudadanos, il partito di Albert Rivera che i sondaggi danno ora al primo posto in Spagna.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔