Estero

Gerusalemme blindata per la nuova ambasciata Usa

Tensione altissima oggi in Medio Oriente, con l'apertura dell'ambasciata statunitense a Gerusalemme. Hamas vuole che 100mila palestinesi si ammassino lungo il confine

Netanyahu ringrazia ©Keystone
14 maggio 2018
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Israele si appresta a festeggiare l'apertura dell'ambasciata Usa a Gerusalemme mentre è massima l'allerta sul fronte di Gaza e in Cisgiordania.

Tra misure di sicurezza imponenti, oggi la decisione di Donald Trump dello scorso dicembre diventerà realtà, nonostante la forte opposizione del mondo arabo, dei palestinesi, dell'Onu e di gran parte della comunità internazionale, Ue compresa, tutti preoccupati che questo passaggio segni la fine della soluzione a due stati.
Ma è proprio sul fronte europeo che si registrano le prime crepe: quattro nazioni delle 28 dell'Ue – Austria, Ungheria, Romania e Repubblica Ceca – hanno risposto all'invito del ministero degli Esteri israeliano e invieranno loro rappresentanti all'inaugurazione nel quartiere di Arnona, nella parte ovest della città. Una scelta che sarà seguita, almeno per due di loro (Repubblica Ceca e Romania), dalla decisione di spostare, anche se con tempi e modalità diverse, la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.
La missione statunitense è capeggiata da Ivanka Trump e dal marito Jared Kushner, responsabile del dossier israelo-palestinese per conto del presidente Usa; con loro anche il segretario al Tesoro Steve Mnuchin, il vicesegretario di Stato John Sullivan e 12 membri del Congresso. Non è escluso che lo stesso Trump appaia in collegamento durante la cerimonia.

Gerusalemme in queste ore è tappezzata di bandiere israeliane e americane, e di cartelloni inneggianti a Trump. Ovunque transenne, che già da ieri sera delimitano le zone off limit. Impossibile arrivare alla nuova sede che, in attesa dei lavori di costruzione, è ospitata dall'attuale consolato Usa. Bisogna al momento accontentarsi dei cartelli stradali che indicano la direzione per la nuova rappresentanza diplomatica e che sono fotografati come fossero oggetti d'arte.

In un mese - hanno fatto sapere dall'ufficio stampa del governo che ha approntato un mega tendone dove poter seguire la cerimonia - sono state tra 300 e 400 le richieste di accredito di giornalisti da tutto il mondo per entrare nel paese. Numeri – hanno aggiunto – che si sono visti soltanto in occasione dell'ultima guerra con Gaza, quella del 2014. E non sono pochi neanche quelli che sono entrati nella Striscia per vedere quello che succederà in occasione della manifestazione indetta da Hamas davanti ai reticolati, dove Hamas ha promesso di ammassare 100mila palestinesi.
L'esercito ha rafforzato la sua presenza lungo tutto il confine con due ulteriori battaglioni, e ne ha inviato un altro in Cisgiordania. 

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