Estero

Corsa agli armamenti, cifre da guerra fredda

La spesa per armi ed eserciti è in crescita in tutto il mondo. La classifica è guidata dagli Stati Uniti e Cina

Keystone
2 maggio 2018
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Il mondo spende sempre di più in armi ed eserciti, toccando il livello più alto dalla fine della guerra fredda. Nel 2017 le spese militari complessive sono cresciute dell’1,1% rispetto all’anno precedente, attestandosi su una cifra mondiale record di 1'739 miliardi di dollari, pari al 2,2% del pil mondiale. A diffondere le cifre è l’ultimo rapporto dell’Istituto Internazionale di Stoccolma per le Ricerche sulla Pace (Sipri).

I paesi che in assoluto hanno investito di più in armamenti sono 5: Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, India e Russia, pari al 60% del totale mondiale. Oltre un terzo sono quelle degli americani, che spendono quasi tre volte di più rispetto ai cinesi, 610 miliardi. Ma gli Usa hanno registrato una riduzione nell’ultimo decennio (-14%), mentre Asia e Medio Oriente sono in costante crescita, con il boom della Cina che registra un +110%. Quattro dei 15 paesi con le spese maggiori sono in Europa occidentale: al primo posto c’è la Gran Bretagna, seguita da Francia, Germania ed Italia, che è dodicesima con 29,2 miliardi, ma con una riduzione del 17% dal 2008. Nell’ultimo decennio in quest’area la spesa militare è cresciuta del 5,7%, una percentuale di gran lunga inferiore rispetto all’Europa centrale ed orientale, in cui si registrano crescite del 20 e del 33%: in questo caso, pesa la minaccia russa. Tanto che, quando Mosca ha ridotto drasticamente la sua spesa militare nel 2017 (-20%), l’Europa orientale ha segnato il suo primo calo.

In Medio Oriente, l’area del mondo che maggiormente a che fare con i conflitti, la spesa militare è cresciuta in modo rilevante nel decennio, del 29%. La Turchia nello stesso periodo ha speso quasi la metà in più, arrivando al 15esimo posto nella classifica mondiale. Un altro protagonista della regione, l’Iran, ha ripreso ad aumentare la spesa militare dal 2014, grazie al progressivo allentamento delle sanzioni occidentali per il positivo sviluppo delle trattative sul nucleare. Così Teheran negli ultimi tre anni ha speso oltre 14 miliardi in armi, con un aumento del 37%. Israele ha raggiunto il suo massimo nel biennio 2014-15, in coincidenza con le sue operazioni militari a Gaza. Poi è seguito un calo. Asia e Oceania aumentano le spese per il 29esimo anno di seguito, con la Cina che fa da traino, investendo in armi 228 miliardi: da sola vale il 13% della spesa mondiale. In Giappone la spesa è quasi invariata, perché persiste la percezione della minaccia cinese e nordcoreana. Nelle Americhe spesa invariata nell’ultimo anno, ma comunque in calo dell’11% rispetto al 2008.

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