La vittima è Stephon Clark, ucciso con venti colpi di pistola nel giardino della casa della nonna a Sacramento
Il copione Trayvon Martin, Michael Brown e Tamir Rice si è ripetuto questa volta in California. A cadere sotto i colpi di arma da fuoco della polizia Stephon Clark, afroamericano di 22 anni, ucciso con venti colpi di pistola nel giardino della casa della nonna a Sacramento.
Non era armato ed è stato trovato con in mano solo il suo cellulare. L’accaduto è stato ripreso dalle bodycam che indossavano gli agenti che in attesa di chiarire quanto accaduto sono stati sospesi.
L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi e la posizione dei due agenti sarebbe aggravata dal fatto che a un certo punto avrebbero spento l’audio delle proprie bodycam, per smettere di registrare le voci di quei momenti convulsi.
Secondo una prima ricostruzione, i poliziotti erano all’inseguimento di un uomo che aveva saltato una recinzione di un giardino. Dopo essere entrati nel giardino hanno visto una persona che si è voltata verso di loro e che teneva in mano un ’oggetto’.
Gli hanno intimato di mostrare le mani poi – come si evince dalle riprese delle bodycam – uno degli agenti grida: "Un’arma! un’arma!’. Sono quindi partiti i colpi di pistola dei poliziotti. Nel video si sente anche qualcuno urlare: "Ma cosa aveva?’". "Qualcosa nella mani – risponde un agente – sembrava un’arma". Poi ancora qualcuno che dice: "Spegni!". Da quel momento silenzio.
Il legale della famiglia, Benjamin Crump, sostiene che Clark sia stato ammanettato nonostante il suo corpo giacesse esanime a terra, e nessuno ha tentato di salvargli la vita. Sul caso sia il dipartimento di Giustizia che il procuratore generale della California hanno aperto un’indagine.