Estero

Fronte unito europeo sul caso Skripal

Espulsioni coordinate di diplomatici russi in vista in almeno 5 paesi dell'UE

Da sinistra, Emmanuel Macron, Theresa May e Angela Merkel (Keystone)
22 marzo 2018
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Theresa May convince i 27. Al termine di due ore e mezzo di discussione, durante la cena a porte chiuse, i leader Ue hanno indurito la linea, e nella loro dichiarazione finale hanno concordato con Londra "sull’alta probabilità" che ci sia la Russia dietro il caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Serghei Skripal e di sua figlia Yulia, poiché "non c’è altra spiegazione plausibile".

Durante la cena, Theresa May ha avvertito che il primo attacco con armi chimiche sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale altro non è che parte di un "disegno dell’aggressione russa verso l’Europa ed i suoi vicini più prossimi". Una minaccia per gli anni a venire. A spalleggiarla, il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, con cui l’inquilina di Downing Street ha avuto un incontro a tre, a margine del vertice.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, almeno cinque Paesi – Francia, Polonia ed i tre Stati baltici – stanno valutando un’espulsione coordinata di diplomatici russi: una mossa su iniziativa dei governi nazionali, ma nell’ambito di un fronte unito. La presidente lituana Dalia Grybauskaite ha detto apertamente di essere propensa ad espellere i diplomatici di Mosca, ricalcando le orme del Regno Unito, che ne ha già cacciati 23. Lei, come del resto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, non se l’è sentita di congratularsi con Putin per il suo quarto mandato, e come molti altri ha spinto per una linea dura verso il Cremlino. A fianco di Londra anche i leader di Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia e Finlandia. Anche con loro May ha avuto un meeting ristretto.

Posizioni più caute sono state espresse da Italia, Grecia e Bulgaria. Secondo una dichiarazione del Cremlino, Alexis Tsipras oggi ha parlato al telefono con Putin, per congratularsi per la vittoria alle elezioni presidenziali, e parlare delle accuse britanniche contro Mosca. "Penso si debba esprimere solidarietà alla Gran Bretagna, ma allo stesso tempo occorra indagare. Bisogna essere molto responsabili sulla questione", ha raccomandato il premier greco.

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