Estero

Dazi U.S. su acciaio e alluminio, le reazioni asiatiche

Forte disappunto coreano. Per il Giappone la ratifica è 'sgradevole. Cina: 'Ci opponiamo con decisione'

((Keystone))
9 marzo 2018
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Le prime reazioni asiatiche ai dazi su acciaio e alluminio voluti dal presidente Donald Trump e ratificati poche ore fa alla Casa Bianca:

Giappone

"Proveremo a ottenere un’esenzione all’imposizione dei dazi sull’acciaio e l’alluminio da parte di Washington". Lo ha detto il capo di Gabinetto giapponese Yoshihide Suga durante una conferenza con la stampa, indicando che le esportazioni nipponiche non costituiscono una minaccia per gli Usa, e contribuiscono in grande misura all’occupazione e allo sviluppo industriale degli Stati Uniti. Allo stesso tempo il ministro degli Esteri, Taro Kono, ha definito la ratifica ’spiacevole’, che con ogni probabilità avrà un impatto significativo nei rapporti economici tra Giappone e Usa, aggiungendo – inoltre – che le ripercussioni si faranno sentire anche sul commercio globale. "Il Giappone – ha proseguito Kono – risponderà in maniera appropriata dopo aver esaminato gli effetti del decreto sulle aziende nipponiche, valutando se necessario un ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).

Corea del Sud

La Corea del Sud ha espresso forte disappunto sulla decisione del presidente americano Donald Trump relativa ai dazi all’import di acciaio e alluminio ventilando il ricorso al Wto nel caso non scatti l’esenzione come avvenuto per Canada e Messico. Il ministro del Commercio Paik Un-gyu, nel meeting coi rappresentanti della Korean steelmakers, ha chiarito che se efficaci, le misure "colpirebbero seriamente l’export di Seul verso gli Usa". Attualmente, Seul è il terzo esportatore verso gli Stati Uniti di acciaio, con una quota del 10%.

Cina

Il ministero del Commercio cinese ha ribadito di "opporsi con decisione" ai dazi sull’import al 25% sull’acciaio e al 10% sull’alluminio voluti dal presidente Usa Donald Trump, sollecitandone la cancellazione "il più presto possibile". La Cina vuole "difendere i suoi legittimi diritti e interessi con risoluzione", dato che i dazi, recita una nota, "colpiranno seriamente l’ordine del commercio internazionale". Forte opposizione anche dalla China Iron & Steel Association e dalla China Nonferrous Metals Industry Association.

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