Estero

Molestie sessuali, si dimette il vicepremier australiano

Barnaby Joyce lascia il Consiglio dei ministri, ma non il parlamento

23 febbraio 2018
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Il vicepremier australiano Barnaby Joyce si è dimesso dal governo sull’onda di un’accusa di molestie sessuali. Joyce ha precisato che uscirà dal Consiglio dei ministri, ma non dal Parlamento, e ciò per poter continuare ad assicurare la maggioranza assoluta al partito del premier Malcolm Turnbull.

La decisione di Joyce, sposato e con quattro figlie, arriva dopo settimane di gossip e polemiche seguite alla rivelazione della sua relazione con una donna del suo staff dalla quale aspetta un altro figlio. A questo si è aggiunta una denuncia di molestie presentata da una donna del Western Australia e Joyce, che aveva finora resistito alle pressioni a farsi da parte, ha visto il suo sostegno diminuire ulteriormente.

La vicenda, che ha tolto ossigeno ai lavori parlamentari, si trascina ormai da settimane, da quando è emersa la notizia della relazione, con tanto di foto in prima pagina del tabloid Daily Telegraph dalla sua ex addetta stampa Vikki Campion visibilmente incinta. Una vicenda che aveva spinto parte dei conservatori a chiedere a Turnbull la testa di Joyce, specie dopo la notizia che la Campion era stata trasferita a una nuova posizione, appena creata e con stipendio maggiore. Altre critiche erano piovute dopo la notizia dell'appartamento di proprietà di un suo ricco donatore, dove Joyce e Campion vivono senza pagare affitto.

Joyce ha detto oggi di aver dovuto affrontare "una litania di accuse" non sostenibili, ma la denuncia di molestie sessuali è stata "la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Ha lamentato il fatto che la sua relazione con Campion sia stata esposta dai media, e l'immensa pressione subita da quando il Daily Telegraph ha pubblicato la foto della giovane, con tanto di pancione, mentre attraversava la strada.

Il primo ministro Turnbull, dopo aver resistito a lungo alle pressioni di molti conservatori, la settimana scorsa aveva stigmatizzato il comportamento del vicepremier come un "clamoroso errore di valutazione" che ha "innescato un gran polverone". E aveva annunciato che Joyce si era concesso una pausa di riflessione "per considerare la sua posizione", per sistemare le sue vicende personali e per trovare "una casa nuova per lui, la sua nuova partner e il loro bambino, atteso per aprile".

 

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